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Andalucia & Madrid

1° giorno - il nostro volo parte da Milano Malpensa per atterrare a Malaga. Partiamo alle 6.30 (ora di Milano) ed arriviamo alle 9.00 (ora di Malaga). Easyjet è sempre la mia prima scelta per viaggiare in Europa. Il costo è di quasi 100 € solo andata, è un po' caro, ma partiamo a Santo Stefano ed il periodo è ambitissimo, anche se prenotiamo con 5 mesi di anticipo.

Inzialmente il nostro viaggio comprendeva Spagna e Marocco, ci saremmo imbarcati attraversando lo stretto di Gibilterra e facendo il tour di tutte le città imperiali. Con ritorno il 18° giorno da Marracheck. Purtroppo abbiamo dovuto rinuciare a causa del rischio del contagio dell'ebola. Avendo già acquistato il biglietto di ritorno (35 € a testa per circa 3 ore e mezza di volo, il Marocco è molto economico) abbiamo scritto a Easyjet che ci ha rimborsato le sole tasse areoportuali, di circa 18 €. Così abbiamo scelto di tornare da Madrid, in modo da poter vedere anche questa città. Il volo di rientro Madrid-Milano ci costa 33 € a testa.

Atterriamo quindi a Malaga. Per arrivare dall'aeroporto al centro so che c'è il bus 19 (1,10 €), ma noi non l'abbiamo trovato subito, così abbiamo preso il bus EA (3 €) che ci mette solo una ventina di minuti per arrivare in centro. La fermata del centro è vicino al Municipio (Ayuntamiento).

 

Per alloggiare scegliamo Residencia Universitaria San José 54 € per due notti per due persone. Siamo arrivati intorno alle 10 mattino, comprendo che non è orario da check inn, ma speravo di trovare qualcuno al quale chiedere di depositare le valige. Niente, solo un numero di telefono che chiamo 6 volte e che mi risponde solo 1 ora e mezza dopo il mio arrivo. Ci consegnano le chiavi, ma possiamo entrare solo dopo le 13. Orario per il quale torniamo e non troviamo già più nessuno. Per la password del wifi dobbiamo presidiare la reception per due giorni. La camera è molto essenziale, ma pulita. Un appunto che devo fare è che vi era una sola presa di corrente a circa 2 metri di altezza, quindi per caricare il telefono dovevamo mettere la sedia in cima al tavolo ed appoggiarlo sopra a questo piedistallo (probabilemente la presa era pensata per una tv che però non c'è). Ottima la posizione, ma in una vietta sconosciuta. 

 

Pranziamo in Plaza de la Merced, dove si trova anche la casa di Picasso, al bar Las Tortugas che offre ottime combinazioni, come quello che ordiniamo 6 tapas + 2 birre a 12 €. La sera ci torneremo ancora per assaggiare la nostra prima paella spagnola (16 € in due con birra e sangria). 

 

CASTELLO DI GIUBRALFARO

Il pomeriggio decidiamo di raggiungere il castello di Giubralfaro. Il prezzo di ingresso è di 2,20 € (0,60 € gli studenti) ed i resti del castello sono molto poveri, se paragonati ad altre fortezze andaluse. Vale comunque la pena di entrarvi perchè il panorama che si gode dalla cima del monte ripaga di ogni sforzo fatto per raggiungere la vetta (sono circa 25 minuti di salita dalla Plaza de la Merced). Per scendere, invece abbiamo, utilizzato una seconda strada che affacciava sul mare, sul porto di Malaga e sulla Plaza de Toros.

2° giorno - al mattino ci dirigiamo verso il museo delle automobili di Malaga. Il bus da prendere è il numero 16 (1,30 € il biglietto) fino a che non si vede sulla destra la fabbirca di tabacco. 

 

MUSEO DELLE AUTO e FABBRICA DI TABACCO

La struttura in cui è ospitato il museo è molto carina, un'antica fabbrica di tabacco con un bel cortile ed un imponente ingresso. Il museo costa 5,50 € (per studenti) ed è molto bello, forse non ricco come altri che ho visitato, ma ben esposto. L'audiogiuda (compresa nel prezzo e non disponibile in italiano), invece, è fatta male perchè decrive le auto senza fermarsi nei dettagli e questo è positivo per chi non è un esperto, ma non segue l'ordine dell'esposizione, quindi si ascolta la descrizione di un'auto mentre ci si trova di fronte ad un'altra. Peccato per questo.

Il museo, inoltre, non riguarda solo le auto, ma vi è anche una vasta collezione di vestiti d'epoca che vengono affiancati alle auto della stessa era per rendere più suggestiva l'esperienza, è una bella idea. Il materiale a loro disposizione sarebbe sufficiente probabilemente per aprire due musei differenti, quello delle auto e quello della moda, ma in ogni caso anche uniti si completano a vicenda. Una critica potrebbe essere quella di non aver visto pubblicizzato in alcun modo la collezione di abiti, forse potrebbe spingere gli appassionati di moda a visitare ugualmente un museo delle auto.

 

ALCAZABA e CATTEDRALE

Nel pomeriggio visitiamo all'Alcazaba di Malaga perchè la domenica pomeriggio è gratis (altrimenti le stesse tariffe di Giubralfaro). Anche qui le rovine non nascondono veri e propri tesori, però è stato piacevole visitarle, inoltre si può accompagnare la visita a quella del teatro romano (gratis sempre). 

 

Dopo una passeggiata nei giardini dell'Alcazar abbiamo girovagato per il centro e siamo entrati nella Cattedrale che solitamente è a pagamento (5 €), ma abbiamo trovato l'ingresso libero. La chiesa è imponente (dal Gibralfaro è riconoscibilissima). Come noteremo in moltissime chiese andaluse, al centro vi è un'enorme "piattaforma" dove vi sono gli organi ed il coro, quindi non si vedono quelle lunghe navate alle quali siamo abituati. Inizialmente pensavo fosse un obbligo strutturale perchè le tutte le chiese che abbiamo visitato in Andalucia sono ampie e imponenti, quindi richiedono anche una solida struttura che le sorrega, però non ne sono convinta perchè la Mezquita di Cordoba (a cui le colonne non mancano) avrà la stessa struttura. La cosa interessante è che è incompiuta, infatti gli abitanti della città, stufi di pagare tasse eccessive per il suo sovvenzionamento, hanno tagliato i fondi a lavori quasi finiti. Quindi vediamo una cattedrale completa, ma non lo sono le sue torri, dove le colonne sono tagliate proprio a metà, come se il cantiere fosse in una fase di stallo, in realtà è stato proprio abbandonato.

 

Nel pomeriggio beviamo un tè da Palacio Nazari, un locale marocchino vicino al nostro alloggio, con il tipico tè alla menta (3,90 €), buonissimo! 

 

Un'altra chiesa che visitiamo è quella del Sagrado Corazon, che non è segnalata dalle cartine e se non si fa attenzione non si riesce a scorgere tra le vie, in stile gotico, semplice e maestoso, che poco combina con le usanze spagnole che tendono ad arricchire (e mi permetto di dire, appesantire) le loro chiese sempre più. Il gotico rimane il mio stile prediletto, ma l'ho trovato quasi fuori posto in questo contesto.

 

Malaga è davvero una piacevole cittadina, molto vivace e dal centro storico tipico andaluso. Mi è piaciuta molto! 

3° giorno - la mattina andiamo a prendere la nostra auto in aeroporto (sempre 3 € il bus linea EA) pronotata con Goldcar a 142 € per 6 giorni, quello che fa raddoppiare il prezzo del noleggio è che prendiamo l'auto in una località (Malaga) e la riportiamo in un'altra (Siviglia), ma non possiamo farne a meno. 

L'addetto della Goldcar ci fa versare altri 181 €, che diligentemente paghiamo (se non non ci lascia l'auto) per poi reclamare subito al servizio clienti, dove si accorgono dell'errore e la cosa si sistema dopo il nostro rientro in Italia. Sono circa 130 km di strada ed un'ora e mezza di percorrenza.

 

Arriviamo all'Alhambra alle 9.30 circa, so bene la difficoltà di trovare i biglietti, così cerco di prenotarli via internet da casa, ma già un mese e mezzo prima della nostra partenza era tutto esaurito. Praticamente il viaggio in Spagna lo facevamo per vedere l'Alhambra e rimango delusissima. Alle 9.30 comunque sono alla biglietteria, ma naturalmente i biglietti sono già finiti. Un ragazzo mi dice di tornare domani mattina alle 7.30 (la biglietteria apre alle 8.30) per mettermi in coda e sperare di trovare un paio di posti. Così farò la mattina dopo. 

Paghiamo il parcheggio (sì perchè anche se mi sono fermata un quarto d'ora devo pagare 3 € di parcheggio) e ci avviamo verso il centro della città. 

L'hotel che scegliamo a Granada è la Pension Alcazaba per 23,75 € per una notte, sempre in due e con bagno privato. La camera è semplice, con un'ampia terrazza mal tenuta ed un bagno piccolo piccolo, ma per il prezzo pagato va più che bene. Il parcheggio non c'è in zona e dobbiamo per forza metterla in uno dei garage a pagamento convenzionati con l'hotel per 12 € al giorno, il che mi sembra un po' eccessivo perchè la città di Granada non è nulla di speciale, se non fosse per l'Alhambra consiglierei di saltarla dal giro dell'Andalucia. 

 

Così facciamo un giretto per la città, nella piazza vicina alla Cattedrale ci sono degli ottimi baretti con menù turistici buoni ed economici (circa 10 € per un menù di 2 portate + dolce + birra/sangria). Entriamo anche nella Cattedrale (5 €), ma non è nulla di particolare. Io in realtà volevo visitare la Mezquita Mayor de Granada, ma ho capito male. Gli interni sono sontuosi e ricchi, come da gusto spagnolo meridionale e non l'ho apprezzata più di tanto. Per il resto della giornata abbiamo girovagato per le strade, ma nulla mi ha davvero affascinato di questa cittadina. 

 

4° giorno - al mattino ci svegliamo prestissimo così che alle 7.30 siamo già in coda per la biglietteria dell'Alhambra, le persone davanti a noi sono già moltissime! Ci sono due file distinte per il pagamento in contanti e quello con carta di credito, scegliamo quest'ultima che sembra la più veloce (circa un'oretta comunque). Nonostante ci sia la macchinetta automatica, c'è un addetto che però non accetta la nostra tessera studenti perchè lo sconto (9 € anzichè 14 €) è applicabile solo per il pagamento in contanti, inoltre se si paga con la carta bisogna pagare il supplemento per la prevendita anche se si entra contestualmente. Non discuto assolutamente, ma la cosa già mi fa arrabbiare perchè la trovo ingiusta. Comuque per quelli arrivati dopo le 8 i biglietti non ci sono già più e, ovvio, non si possono prendere per il giorno dopo. 

 

ALHAMBRA

Comunque entriamo ormai congelati perchè il freddo delle 7 del mattino ormai lo abbiamo dentro le ossa. Dentro le mura dell'Alhambra c'è un'altra città, con negozi, ristoranti, servizi e diversi hotel. Visitiamo prima l'Alcazar con una bella vista sulla città, poi il Generalife con le fontane zampillanti e le sue belle terrazze. Vediamo quindi il palazzo di Carlo V, quadrato all'esterno, ma con un chiostro tondo all'interno, che poco si adatta allo stile del complesso, ma che testimonia i passaggi di proprietà del castello. Poco distante c'è anche una chiesetta, senza infamia e senza lode, come tutte in Andalucia, formata sullo scheletro di una precedente moschea e i bagni arabi, ben conservati e con il caratteristico soffitto a stelline. Potrebbero quasi passare inosservati se non si fa attenzione. 

Infine, alle 13 (perchè dobbiamo rispettare l'orario sul biglietto d'ingresso, visitiamo il Palazzo Nazaríes, che è il fulcro del complesso. Senza dubbio è splendido perchè lo stato di conservazione dell'antico palazzo arabo ci stupisce con il suo splendore. Il cortile in marmo tutto bianco e le colonne sottili sono il vero simbolo non solo dell'Alhambra, ma di Granada e dell'Andalucia intera! Purtroppo, però, non si può visitare con calma perchè i turisti invadono ogni spazio e le guide pascolano queste mandrie da una sala all'altra urlando per farsi sentire da chi è rimasto indietro. 

Uscendo diamo un'occhiata anche al Parador, un hotel, e ai suoi giardini. 

Dopo tutto il freddo accumulato, il prezzo pagato (oltre ai 32 € per l'ingresso in due sono da aggiungersi circa 12 € di parcheggio obbligatorio perchè non c'è quello gratis, e perchè non ho voluto l'audioguida 7 € a testa e quella per il palazzo Nazaríes altri 7 € a testa) e con il senno di poi posso dire che l'Alhambra di Granada sia un po' sopravvalutata. Splendida certo, ma anche quella di Siviglia è molto bella e, poichè è considerata come una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno ci si aspetta possa compete con il Taji Mahal e le rovine di Petra, qualcosa di unico insomma. E così non è. Sicuramente è bellissima, ma non è la meta imperdibile che pensavo fosse. Inoltre perchè un patrimonio culturale deve essere fruibile per essere considerato tale e non è questo il caso. Sono contenta di averla vista (perchè se no mi sarebbe rimasto il rimorso di non aver prenotato prima), però se dovessi tornare in Andalucia non penso che tornerei a vederla. 

 

Il bello dei Re Cristiani è che quando hanno riconquistato la Spagna scacciando i Mori, anzichè distruggere le vecchie costruzioni per avvalorare la loro supremazia, hanno mantenuto tutto intatto, facendo giungere fino ai giorni nostri dei palazzi splendidi e, per l'epoca, modernissimi. Infatti erano dotati di acqua corrente in tutte le stanze con un sistema di canali che alimentavano le fontane dei diversi livelli. 

EL TORCAL e DOLMEN DE MENGA

Ci dirigiamo poi verso Antequera per visitare il parco naturale El Torcal (ingresso gratuito), ci vuole circa un'ora e mezza per poco più di un centinaio di chilometri. Qui troviamo  monoliti di roccia calcarea e paesaggi mozzafiato. Abbiamo seguito percorsi molto brevi perchè eravamo stanchi dalla visita all'Alhambra e la giornata era limpidissima, ma anche freddissima! Purtroppo non abbiamo molto tempo per visitare la cittadina di Antequera, della quale scorgiamo l'Alcazar che ci fermiamo ad ammirare con la luce del tramonto. Prima che il sole cali riusciamo a vedere anche il Dolmen de Menga, sono proprio ad Antequera, ad una mezzoretta da El Torcal. So che ci sono tre costruzioni, ma noi ne abbiamo vista soltanto una. Si tratta di tombe che risalgono al periodo tra il 2500 e il 2200 a.C. (Età del Rame).  Sicuramente è interessante andare a visitare anche le altre, ma stava già diventando buio e avevamo ancora un po' di strada da percorrere. 

 

Proseguiamo per Ronda, che dista circa 90 km per un'oretta di viaggio. Il nostro hotel sarà il San Cayetano per 54 € per due notti e sarà il più bello che vedremo nel nostro viaggio in Andalucia. Camera spaziosa con due balconi e pulitissima, reception 24 ore al giorno con personale gentilissimo e parcheggio gartuito, perchè a Ronda c'è lo stesso problema incontrato a Granada. Inoltre la posizione è perfetta, a pochi passi da Plaza de Toros e in una via pedonale piena di locali e di negozi.

5° giorno - Ronda ha un bellissimo centro storico. Abbiamo iniziato la visita dalla Plaza de Toros più bella di Spagna, così dicono le guide. L'ingresso costa 6,50 € a persona e comprende la visita dell'arena, un piccolo museo sulla tauromachia ed un'interessante esposizione sulle armi da fuoco antiche. Non apprezzo l'arte della corrida e non la comprendo, ho voluto visitare comunque questa piazza perchè è simbolo della cultura spagnola, ma devo ammettere che ho sentito i brividi quando ho visto le tracce degli zoccoli sulla terra battuta del fondo.

Abbiamo proseguito il giro con una passeggiata per i giardini di Alameda che si affacciano sulla vallata e dai quali parte una passeggiata che porta fino al Ponte Nuovo, simbolo della città. 

 

PONTE NUOVO

Il Ponte che collega la città nuova con quella vecchia e che sovrasta El Tajo è l'attrazione più famosa della città. Effettivamente è sorprendente e la sua vista basta a giustificare una tappa del proprio viaggio a Ronda. Da la Plaza Maria Auxiliadora parte un sentiero non troppo faticoso per raggiungere una visuale del ponte che renda giustizia alla costruzione. Ci siamo fermati solo a metà, ma è stato sufficiente per poterlo ammirare in tutto il suo splendore. 

Scendeno dalla strada che proviene dalla chiesa principale, si vedranno anche le antiche mura cittadine sulle quali è possibile camminare e passare sopra l'antica porta d'ingresso, proseguiamo poi verso il ponte vecchio dove ci fermiamo a pranzare. Proprio lì ci sono anche i bagni arabi meglio conservati della Spagna, ma purtroppo proprio il giorno in cui siamo andati noi erano chiusi. Avrei proprio desiderato vederli.

 

Appena dopo il Ponte si entra nella città vecchia, qui abbiamo potuto visitare il museo municipale (gratis) che ospita qualche ricostruzione storica dell'età preistorica. Abbastanza ben organizzato, ma senza collezioni imperdibili. Anche i patii interni ed i giardini a strapiompo sul crepaccio sono molto piacevoli e ricchi di fontane e di acqua corrente. Nella sede del Municipio, in una vecchia chiesa evidentemente sconsacrata ed utilizzata come sala conferenze, abbiamo trovato il presepe (belen). Nel periodo delle feste natalizie ogni città ne ospita moltissimi di presepi o di diorami della natività, c'è una vera e propria tradizione, che troveremo in tutte le città andaluse. 

 

MUSEO LARA

Così per passare il pomeriggio decidiamo di andare al Museo Lara (2€ per gli studenti). Eravamo indecisi tra questo e la Casa del Rey Moro, che aveva una scala tagliata nella roccia che doveva servire per proteggere i suoi abitanti dalle invasioni e di permettere loro la fuga, servì contrariamente per fare entrare i nemici durante un assedio. 

Comunque sono contenta per aver scelto il Museo Lara, chi l'ha ideato non aveva ben chiaro in mente cosa farne, infatti, c'è un reparto dedicato alle macchine fotografiche antiche, un altro intero per le cinerese, poi uno per le macchine da cucire, macchine da scrivere ed armi. Poi si scende e c'è il museo dedicato alla stregoneria e all'inquisizione. Qualche didascalia in spagnolo, altre in inglese, altre bilingue ed altre ancora in tedesco. Al di là dell'organizzazione, comunque, è stata una piacevole visita, anche perchè la casa che lo ospita è molto carina. 

Questa sera sarà la notte di Capodanno e ci pregustiamo già i fuochi d'artificio colorati che fanno da sfondo al Ponte Nuovo. Usciamo dall'hotel che sono già le 11 e ci dirigiamo verso la piazza principale, ma è deserta. Anche le strade lo sono. 

Attendiamo la mezzanotte, ma nessuno si fa vivo. Mancano circa 10 minuti e troviamo una coppia di ragazzi italiani che, come noi, erano in cerca della fiesta, ma niente, salvano il nostro capodanno offrendoci di condividere la loro bottiglia di spumante, che stappiamo sul ponte intonando il cound down da soli. A noi si aggiungono una coppia di inglesi (attrezzati anche loro con una bottiglia di vino) e due ragazze cinesi. Si sentono in lontananza i botti, ma nessuno dei 55.000 abitanti di Ronda si vede in giro. I locali sono tutti chiusi e pensare che fino alle 22 le vie pedonali erano piene di persone e di festa. Straniti, increduli e sicuri che un Capodanno così non ce lo saremmo mai scordato torniamo in hotel verso l'1 e chiedo al receptionist il perchè di tutto questo assenteismo, ma lui dice che in Spagna si festeggia in casa e che nessuno esce. Se sia vero o meno (dubito molto) è stato certo il Capodanno più "intimo" che abbia mai passato.

 

6° giorno - il mattino ci svegliamo presto (tanto siamo andati a dormire altrettanto presto) e sorpresa! Le vie sono gremite di gente (alle 7 del mattino) con abiti evidentemente da festa (ma quale? e dove?!) che affollano le bancarelle di churros per la colazione. Da notare che di solito si fa dalle 11 in avanti in Spagna e proprio oggi che è il 1° dell'anno gli spagnoli sono tutti svegli. 
Prendiamo la nostra auto e ci dirigiamo verso Gibilterra. La strada è piena di curve e di tornanti, ma è molto panoramica, si vede il mare e l'Africa. Ci mettiamo un po' a capire che è un altro continente quello che vediamo di fronte a noi, ma si riconosce chiaramente. Arriviamo a Gibilterra dopo circa un'ora e tre quarti (120 km) e parcheggiamo al Mc Donald prima della dogana. Prendiamo un pullman per il centro (2,80 € a testa) che in realtà ci porta poco dopo la dogana, quindi è meglio evitare di prenderlo per fare qualche centinaia di metri. La prima cosa curiosa che incontriamo è l'aeroporto, curiosa perchè la pista degli aerei attraversa la strada e c'è un semaforo per dirigere il traffico. Rosso se gli aerei stanno attraversando la pista, verde se lo possono fare le auto e i pedoni. Niente barriere, niente recinzioni, solo un semaforo. Credo sia l'aeroporto più pericoloso che io abbia mai visto... e anche meno sicuro, se un pedone passa con il rosso (magari con addosso una bomba) chi lo ferma?! Niente controlli, davvero assurdo, ma non me lo scorderò. 

 

GIBILTERRA

Arrivando in centro ci accorgiamo subito di essere in un'altra parte di europa: le cabine telefoniche rosse si stagliano tra il grigiore delle case, le lavagnette che offrono fish&chips affollano le pareti dei locali e tutti i prezzi esposti sono in sterline (e carissimi rispetto agli standar spagnoli). Però è il 1° dell'anno e in giro non c'è un'anima, tutto è chiuso e non troviamo neanche una cartina per sapere dove andare. Finalmente troviamo un distributore di mappe (1£ l'una) e ci dirigiamo verso la funicolare, ma è chiusa perchè festa. Allora contratto con un taxi il giro da fare. Le principali attrazioni, le grotte di St. Michael ed il Great Siege Tunnel, sono chiusi per festa e quindi resta poco da vedere, ma vorremmo quantomeno raggiungere la cima della rocca per vedere i gibboni e a piedi è impossibile, così prendiamo questo taxi per 30 € in due (non è un prezzo onesto perchè 15 € a testa è il costo del tour che comprende anche le altre due attrazioni, ma non abbiamo comunque alternative). L'autista ci fa da cicerone e ci porta prima alle Colonne d'Ercole, lì dove dovrebbero essere, anche se i cartografi usavano spostarli sempre più verso ovest fino ai confini del mondo conosciuto. C'è un piccolo monumento, niente di eccezionale, una bella vista sull'oceano ed ancora sull'Africa. Poi andiamo alla riserva naturale, non paghiamo nessun biglietto per entrare perchè è festa e non è che sia gratis, ma nessuno ha voluto venire ad aprire la biglietteria. Anche qui non c'è nulla da vedere a parte i gibboni, c'è chi parla di "rocca", ma non c'è un paesaggio stile San Marino, c'è qualche muro e tante scimmie. Riguardo alla loro presenza ci sono due teorie, la prima, forse più plausibile, le vede portate in Spagna dai mori durante la loro dominazione e poi rimaste qui adattandosi alla zona e mostrando anche significativi cambiamenti con le cugine africane. La seconda teoria, più romantica, ritiene che siano le uniche sopravvissute di una colonia europea, ben distinta da quella africana quindi, che hanno trovato in Gibilterra il loro asilo. Proseguiamo poi passando davanti alle grotte e ai tunnel chiusi, finendo in un altro punto di osservazione verso nord dove abbiamo il piacere di notare il traffico cittadino che si ferma per il passaggio di un aereo easyjet per poi proseguire appena questo si alza in volo. L'ultima attrazione, se così si può chiamare, è il castello arabo o quel che ne rimane, comunque poco rilevante rispetto agli altri castelli arabi che si trovano in Andalucia. 

Quando terminiamo il breve giro, facciamo una passeggiata nel giardino botanico (gratuito) vicino al Trafalgar Cemetry, molto carino, non una meta imperdibile, ma piacevole. 

 

Pranziamo, come vuole la tradizione british, a fish and chips ed apple pie per circa 20 € in due, nell'unico locale aperto che troviamo. 

 

Forse era la giornata sbagliata, non c'era niente di aperto, non un negozio, non un'attrazione e soltanto un ristorante, sta di fatto che Gibilterra proprio non mi ha emozionato. Nella mia peronale classifica dei mini stati d'Europa è senza dubbio in ultima posizione. Sì c'è un po' di aria british, ma avevo più alte aspettative.

Ripresa l'auto ci dirigiamo verso Tarifa, ma prima di fermarci decidiamo di spingerci ancora più ad ovest, per vedere la Playa de la Bolonia. Si trova circa ad un'ora di strada da Gibilterra (65 km). Vediamo subito il complesso archeologico di Baelo Claudia, l'ingresso è gratuito, ma non dimentichiamoci che è il 1° gennaio e quindi è chiuso. Fortunatamente però è circondato solo da una rete e, anche senza entrarvi, possiamo avere una bella vista delle rovine. Gli scavi hanno rivelato la presenza di una basilica, di un teatro, del mercato, delle vasche per la salatura del pesce ed il tempio di Iside.

Il punto focale della spiaggia, comunque, restano le sue dune bellissime. Per chi non è mai stato nel deserto, come noi, è un'esperienza tutta nuova scalare le dune di sabbia finissima ed arrivati in cima vedere lo splendido spettacolo del tramonto sulle rovine archeologiche, le onde dell'oceano che si infrangono sul "deserto" e poco lontane le coste marocchine. Questa spiaggia mi è piaciuta moltissimo! Inoltre il sole è caldissimo, come un po' in tutta l'Andalucia ad eccezione di Granada, è gennaio, ma noi siamo senza scarpe e con i piedi affondati nella sabbia calda. 

Un paesaggio curioso si incontra anche per raggiungere la Playa de la Bolonia. Innanzitutto è ricco di pale eoliche, ma la cosa che mi ha stupito di più è che è verdissimo, con i prati pieni di arbusti e divisi tra di loro da steccati di legno, qualche pecora qua e là completa il tutto. Un paesaggio molto irlandese, mi ricordava l'entroterra dell'isola d'Irlanda, dove non c'è anima viva per chilometri ed è tutto verde e credo sia quantomeno curioso incontrare la stessa natura a due passi dall'Africa. 

 

Torniamo a Tarifa per dormire e scegliamo la Pension Correo per 32,40 € per una notte sola. Questo è stato senza dubbio l'alloggio peggiore nel quale abbiamo soggiornato. Niente di terribile, però la stanza puzzava di fumo, non c'era il bagno in camera e paragonato agli altri hotel che abbiamo pagato la stessa cifra c'è un abisso. La cittadina di Tarifa è carina, abbiamo avuto poco tempo per girarla, ma ci sono alcune piazzette carine ed il castello più a sud dellapenisola Iberica ed ultimo castello d'Europa. Non abbiamo visto le spiagge perchè ormia non c'era più molta luce. 

7° giorno - al mattino partiamo alla volta di Cadice (110 km) e ci accorgiamo subito che il parcheggio è carissimo. Dopo un po' di giri troviamo una piazzola lungo la strada di fronte all'ufficio informazioni. Il costo è di 0,90 € all'ora. Nel tempo in cui scendiamo dalla macchina, andiamo a pagare il biglietto e ritiriamo alcune cose nel baule, si fermano ben 8 auto a chiederci se stavamo liberando il parcheggio o meno, ne deduco che probabilmente siamo stati molto fortunati (il parcheggio coperto di fronte chiedeva una tariffa di 16 € al giorno). 

 

CADICE

Dall'ufficio informazioni partono delle linee disegnate sul suolo che conducono ad itinerari ben definiti, noi abbiamo scelto la linea viola per vedere il centro storico e la linea arancio per le spiagge e le fortezze. Le linee accompagnano i turisti lungo tutta la città, è una trovata carina. 

Cadice è piacevole, abbiamo visto il Park Genoves, pieno di fiori, di fontane e di pappagallini. Siamo andati al Castillo di Santa Catalina, ma abbiamo saltato quello di San Sebastian, credo sia più o meno uguali. All'interno non c'è molto, ma la visita è gratuita e vale la pena darci un'occhiata. 

 

Torniamo a dormire a El Puerto de Santa Maria ed abbiamo scelto l'hotel Alhaja Playa per 30,80 € una notte. Qui finalmente siamo tornati agli standard precedenti Tarifa. Intendiamoci, mi rendo conto che il prezzo pagato è da ostello e non da hotel, ma in Spagna con questa cifra abbiamo trovato sempre alloggi perfetti. In questo, avevamo un bellissimo bagno, asciugamani a forma di cigno disposti sul letto e nel giardino c'era una piscinetta ed una vasca idromassaggio.

La sera vorremmo fare una passeggiata nel paese, perchè dalle informazioni che troviamo in camera dev'essere molto carino, ma siamo troppo stanchi. Entriamo, quindi, nell'unico locale che c'è in zona e ci accoglie una nonnina, gli chiedo il menù, ma non c'è, così inizia ad elencarmi in una lingua che dovrebbe assomigliare allo spagnolo, velocissimo, tutti i piatti che può preparare, non capisco niente, faccio "sì" con la testa a tutto, questa si chiude in cucina e dopo mezzora esce con una decina di piatti. Dopo qualche minuto ci chiede (probabilmente) se erano di nostro gradimento, faccio "sì" di nuovo ed ecco uscire altre due portate. Poi ci chiede (probabilmente) se volevamo anche il fritto di pesce fresco, sì, altri due piatti. Mi azzardo a chiedere il dolce, ma non ce l'ha e per scusarsi ci prepara un po' di frutta fresca già sbucciata e già tagliata. Dopo aver finito di mangiare viene a dirci (sempre nel suo dialetto spagnolo) "adesso che avete finito di mangiare dovete chiacchierare un po' prima di uscire", ho dovuto farmelo ripetere due volte perchè non capivo, poi mi è stato chiaro, la nonna scandisce ogni attimo della permanenza nel suo locale. Finito il momento chiacchiere, andiamo a pagare e ci chiede 14 €, ma no nonna, deve esserci uno sbaglio, paghiamo due medie di birra, una bottiglia d'acqua, 20 o 25 piattini e la frutta. No no, sono 14 € in tutto. E va bè, non potevamo capitare in un posto migliore!

 

8° giorno - con calma ci dirigiamo verso Siviglia (130 km). Avrei voluto dedicare la giornata per andare a vedere il Rio Tinto (a circa 90 km dalla città), ma ho sbagliato ad inserire l'orario di ricosegna dell'auto e stiamo ancora discutendo con Goldcar per l'eccessivo addebito. Però mi faccio promettere che quando faremo il giro del Portogallo (prima o poi) devieremo verso il Rio. 

Dall'aeroporto (dove lasciamo l'auto) al centro c'è il bus EA per 4 € a tratta. 

 

SIVIGLIA

Arrivati a Siviglia, cerchiamo la Pension Gala, che abbiamo prenotato per tre notti per 83,70 €, sempre con bagno privato (lo so, sembrano prezzi incredibili!). La posizione è ottima e il receptionist è molto gentile. Siamo in centro in pochissimi minuti. C'è un sacco di gente che gira tra i negozi per gli utili acquisti prima dell'arrivo dei Re Magi (il loro Babbo Natale). Ci fermiamo a pranzare in un ristorantino vicino alla cattedrale che ci offrirà la paella più buona di tutta la vacanza, ad un prezzo economico (20 € per 2 paella, 2 secondi, 2 dolci, 2 birre e una sangria). Il ristorante si chiama Akjra Sushi e a dispetto del nome e di qualche statua orientale fa dell'ottima cucina spagnola!

 

CATTEDRALE e LA GIRALDA

Normalmente c'è un giorno di ingresso gratuito alla cattedrale, ma non sotto le feste. Non ci accettano neanche la tessera studenti, così paghiamo 9 € a testa. La chiesa è immensa ed imponente, come lo sono tutte quelle andaluse. Solito basamento al centro e colonne gigantesche. Anche questa, come molte altre, sorge sulle fondamenta di una precedente moschea della quale rimangono poche tracce se non si considera il campanile, chiamato la Giralda, che non è altro che un minareto con sopra una campana. Della cattedrale si possono visitare molte stanze, come le sacrestie, il tesoro, la Giralda (patrimonio dell'umanità dal 1987) ed il bellissimo cortile degli aranci, che ricorda le origini arabe della costruzione. Vediamo anche la tomba di Cristoforo Colombo. 

La cattedrale è in stile gotico ed è famosa per essere al terzo posto della classifica degli edifici religiosi più grandi al mondo, dopo San Pietro a Roma e Saint Paul a Londra. Rimane il suo primato di più grande cattedrale gotica nel mondo. 

Dopo aver visitato in lungo ed in largo la chiesa, ci dirigiamo verso la piazza del mercato, ma prima ci fermiamo a vedere la Chiesa del Salvador, che era inclusa nel biglietto per la Cattedrale. Carina, ma niente di eccezionale. 

 

Arriviamo al Metropol Parasol, a lungo agognato per la sua funzione di parasole appunto ed altrettanto criticato per la sua forma troppo moderna. Io l'ho trovato bellissimo! La salita costa 3 € e comprende una birra piccola di apertivo. Noi siamo saliti poco prima del tramonto, così abbiamo potuto vederlo con il sole e con il buio. C'è una passeggiata in alto che si snoda tra le piccole terrazze del parasol che permette una vista a 360° gradi della città, a livello panoramico penso sia meglio la Giralda, ma visto il costo esiguo almeno del Parasol, io consiglio entrambi. Prima di salire con l'ascensore c'è l'Antiquarium de Sevilla (2 €), noi non siamo entrati, ma si può avere un'idea dei reperti guardando attraverso i vetri che delimitano gli scavi. 

 

Ceniamo con kebab che troviamo di fronte al Parasol (8,60 € due kebab, patatine, birra e acqua). 

9° giorno - dopo una sana colazione a base di churros e cioccolato andiamo a vedere il Royal Alcazar (9 € a persona) che mi stupisce molto. Lo trovo bellissimo e privo di gente. A dispetto di quello che abbiamo passato per entrare all'Alahmbra, rimango estasiata nel vedere quanto è ben conservata anche l'alacazaba di Siviglia. Capisco possa sembrare un'eresia, ma tornassi indietro non andrei più a Granada e mi godrei più tranquillamente Siviglia. 

PLAZA DE ESPANA

Usciti dall'Alcazar andiamo verso Plaza de Espagna, situata all'interno del Parco di Maria Luisa. La sua edificazione è abbastanza recente, infatti è stata voluta per l'Esposizione Iberoamericana di Siviglia del 1929. Durante la sua costruzione arrivarono a lavorare contemporaneamente più di mille operai.

Sembra un po' l'ingresso a Disneyland, una piazza così perfetta che non può che essere finta. Io comunque l'ho trovata incantevole. I ponticelli che attraversano il fiume ricordano quelli di Venezia. La perfetta simmetria della piazza mi ha esaltata.

 

Passeggiando nei dintorni troviamo poi anche i musei di Archeologia, di Costumi e di Arte, costruiti anch'essi per l'esposizione e rimandanti a tre stili architettonici differenti, molto originali. Passiamo anche per il parco dell'Università, ospitata in una ex fabbrica di tabacco. Finiamo il nostro giro con la torre de Oro e la Plaza de Espagna. 

10° giorno - dopo una colazione a base ancora di churros e cioccolata ci dirigiamo verso il centro di Siviglia e vaghiamo un po' per i negozietti perchè non ci è restato molto da verdere di Siviglia. Senza dubbio posso consacrarla, comunque, come città più bella del nostro viaggio. Non c'è paragone.

 

11° giorno - per spostarci da Siviglia a Cordoba prenotiamo in anticipo il treno delle 8.22, su consiglio di una nostra amica spagnola che ci insegna che i prezzi dei treni in Spagna sono un po' come quelli degli aerei nel resto del mondo (chi prenota prima trova le tariffe più convenienti), così paghiamo 14,25 € a testa per 140 km di viaggio. Arriviamo alle 10 del mattino.  La nostra amica spagnola ci ha raccontato anche che i treni veloci sono puntualissimi e se ritardano di oltre 5 minuti (sì 5 minuti!) rimborsano interamente il prezzo del biglietto!

Dalla stazione si deve prendere il bus 3 fino al ponte vecchio. Il nostro alloggio sarà Pension Cibeles per 2 notti per 50 € la doppia con il bagno. La camera non era un gran ché, ma la posizione ottima e ci siamo accontentati. Il giorno della Befana, o dei loro Re Magi, è ancora tutto chiuso. Riusciamo a trovare un ristorante dove mangiare e anche bene. Poi, complice anche la giornata nuvolosa, siamo andati a rilassarci all'Hammam el Andalus Banos Arabes, dove per 25 €(sconto studenti) abbiamo potuto rilassarci per circa 2 ore con circa 20 minuti di massaggio. 

L'esperienza è stata meravigliosa, sia per rilassarci, che anche per capire come erano fatti i bagni arabi dei quali vediamo le rovine in tutte le città andaluse. L'ho trovato molto istruttuivo [le foto inserite sono prese da google per far capire com'era l'hammam all'interno].

 

 

12° giorno - la prima cosa che visitiamo al mattino è la Mezquita perchè dalle 8.30 alle 9.30 l'ingresso è gratuito.

 

MEZQUITA

Era una moschea riconvertita in chiesa cattolica, ma senza stravolgere la sua architettura. All'interno sono chiaramente visibili i diversi stili, che non si fondono mai tra loro, ma rimangono ben distinti. Quindi, curiosamente, troviamo i soffitti finemente ornati di arabeschi e stucchi, le artistiche scritte in arabo sulle pareti con i versi del Corano, al fianco delle icone cristiane. Da vedere! 

Subito dopo andiamo verso l'Alcazar, l'ultimo di questo nostro viaggio andaluso (2,25 € per gli studenti). Internamente non è degno di nota, ma i giardini sono molto belli e ben curati. Dalla torre più alta sulla quale si può salire si vedono anche dall'alto e ricordano i giardini all'italiana delle regge più moderne. Ricchi di acqua, come tutti i giardini andalusi, ma con un canale centrale e moltissime fontane. 

Vediamo poi i bagni arabi, la sinagoga (ingresso libero, ma senza lode), la Plaza del Los Tendillos (dove ci sono negozi più europei e meno da turisti) ed il tempio romano. Pranziamo in Plaza de la Corredera dove ci sono moltissimi bar da aperitivo (6,50 € due panini, una porzione di bavas e una birra media). 

Alla sera attraversiamo il ponte romano per vedere la città illuminata. 

13° giorno - prendiamo il treno alle 7.22 direzione Madrid. Il tempo di percorrenza è di un'ora e mezza per 400 km (31,05 €) ed il treno è bellissimo. Su ogni sedile ci sono le cuffiette per ascoltare la musica, come sugli aerei a lunga percorrenza. Arriviamo in perfetto orario, alle 9. La stazione è bellissima, con un giardino al suo interno.

L'ostello che abbiamo scelto, Hostal Buelta, è vicinissimo alla stazione e ci arriviamo a piedi. Paghiamo 100 € per 3 notti in doppia con bagno. Metà dell'ostello è in ristrutturazione e si vedono già le camere ed i corridoi moderni e molto belli. 

 

PARCO DEL REITIRO 

La stagione non è delle migliori e la capitale è parecchio più fredda dell'Andalucia, quindi sarebbe opportuno visitare i parchi in primavera o estate, comunque è molto vasto e ben tenuto. Vediamo il Palazzo di Cristallo, creato per un'esposizione, ed un altro palazzo vicino con lo stesso scopo ed una mostra gratuita di un artista italiano contemporaneo che non conosco. 

 

Proseguiamo poi per la piazza Cibeles dove l'omonimo palazzo che ora ospita il municipio ha un ingresso gratuito. Pranziamo per 11 € a persona nei dintorni e poi andiamo a vedere la biblioteca che ha ingresso gratutito, ma dove non è possibile visitare la sala di consultazione, ma solo una mostra dedicata ai manoscritti religiosi ed alle miniature. Nello stesso complesso vediamo anche una galleria di ritratti di scrittori spagnoli famosi ed una mostra sulla storia del libro. Quest'ultima era molto interessante ed anche i video finali valevano la pena di essere visti.

 

Nello stesso edificio, ma alla facciata opposta alla biblioteca, si trova il museo archeologico (gratuito il sabato pomeriggio) nel quale non siamo entrati perchè abbiamo preferito rivolgerci al Prado che è gratuito dalle 18 alle 20. La coda sembra molta, ma appena il museo apre tutti entrano quasi contemporaneamente. 

 

IL PRADO

Il Prado mi è sembrato un museo piccolo se paragonato ad altre istituzioni simili europee, ma non sempre questo è un difetto. Infatti siamo riusciti  tranquillamente a visitarlo tutto, certo senza soffermarsi sulle opere in generale, ma andando mirati a vedere alcuni quadri che mi interessavano, comunque in due ore abbiamo visto tutte le sale. La raccolta  varia, ma soprattutto ci sono artisti locali quali Goya (la maya vestida e desnuda; Saturno che divora i figli e 3 maggio 1808) e Velazques (quasi tutte opere religiose narrative). Non mancano anche gli italiani come Caravaggio, Tiziano, Raffaello, etc. 

14° giorno - a viaggiare siamo in due, quindi se ieri lo abbiamo dedicato ai musei, oggi andremo in ritiro spirituale al Santiago Bernabeu (19 € a persona). Non mi dilungo molto perchè è il primo stadio che vedo nella mia vita e non l'ho trovato eccezionale, ma certo non faccio testo. Avremmo dovuto andare anche al Calderon, ma ora che la vacanza sta volgendo al termine siamo troppo stanchi e decidiamo di lasciar perdere. 

 

TEMPIO DI DEBOD

Andiamo a vedere il parco Rosaleda de Madrid, che ospita il tempo di Debod. Questo è un tempio originale dell'Antico Egitto. Quando venne costruita la diga di Assuan (1968-1970) molti templi sarebbero rimasti sul fondo del Nilo se gli stati europei non fossero intervenuti. Per farla breve, l'Egitto decise di donare i suoi templi a chi ne avesse pagato il trasporto. L'Egitto donò quattro templi salvati a quattro diverse nazioni che avevano collaborato al salvataggio: Dendur agli Stati Uniti d'America (si trova attualmente al Metropolitan Museum of Art di New York), Ellesija all'Italia, Taffa ai Paesi Bassi e Debod alla Spagna.

Si può anche entrarvi (gratuitamente) e al piano superiore vi è un'esposizione che racconta la collocazione originale dei templi, prima della diga. 

 

PALAZZO REALE

Proseguiamo con la visione dei giardini reali, molto spogli forse perchè è inverno e decidiamo di vedere il palazzo reale (gratutito tutti i giorni dalle 16, tranne il venerd', sabato e domenica. Oggi è venerdì). Paghiamo 11 € a testa, che non sono per nulla ripagati dalla visita del palazzo. L'unica cosa carina è il cortile che è possibile comunque visitare senza biglietto arrivando fino alla scalone d'onore. Le sale visitabili sono pochissime e non degne di nota. 

 

Proseguiamo fino a Plaza Major e Plaza Porta del Sol e poi torniamo a vedere il tempio di Debod illuminato. Prendiamo la metro (1,50 € il biglietto) per 5 fermate fino al nostro ostello. 

15° giorno - oggi è l'ultimo giorno e decidiamo di prendere tutto con calma. Sono iniziati i saldi e facciamo così un po' di shopping. Passiamo diverso tempo a sistemare le valige perchè per due settimane noi abbiamo preso soltanto un trolley da cabina a testa. Gli acquisti poi, non hanno aiutato. Con molta fatica e un po' di tempo siamo risciuti a fare tutto. 

 

16° giorno - prendiamo l'aereo al mattino ed in poche ore siamo a Milano. La nostra vacanza è finita. Abbiamo speso 800 € a testa per 16 giorni, incluso pernottamento, tutti i pranzi, noleggio auto e benzina, treni, voli e tutte le attrazioni. La Spagna è economicissima, tutti sono cordiali e nel complesso è stata una bella vacanza. 

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