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Cambogia

1° giorno e 2° giorno – sembra incredibile, dopo anni riesco a partire per la tanto sognata Cambogia! Da quando andavo all'asilo e sognavo di fare l'archeologa il mio sogno era visitare i templi dell'Ankor Wat!

Il nostro volo è con la Qatar Airways acquistato con mesi di anticipo a 600 € andata e ritorno a persona. La prima tratta è Malpensa-Doha, nel Qatar. Il volo dura circa 6 ore. Ho letto diverse recensioni che spiegavano che fosse necessario un visto per uscire dall'aeroporto e che fosse una procedura molto complessa, per questo motivo era quasi impossibile uscire dall'aeroporto in caso di scalo. Il nostro scalo è di sole 7 ore e mezza, si fa per dire. Successivamente, la tratta Doha-Phnom Penh durca quasi 10 ore. 

Dopo una lunga ricerca su forum di aereoporti (sì esistono anche questi) scopro che la Qatar Airways offre ai suoi ospiti con scali maggiori di 5 ore la possibilità di visitare la città di Doha con un tour gratuito, visto incluso. Così appena atterrati mi precipito al desk, ma non c'è più posto. Cerco di insistere, ma niente. All'orario della partenza mi presento comunque e infatti un partecipante non si presenta e posso prendere il suo posto. 

Il giro dura un paio d'ore con due tappe, una per vedere il bellissimo skyline ed una per addentrarsi nei souk, non immaginatevi quelli marocchini o nordafricani, qui sono di altri livelli e di altri prezzi. 

Arrivo in aeroporto un'oretta e mezza prima del volo. 

In definitiva partiamo alle 9.35 da Milano e arriviamo in Cambogia alle 14.55 del mattino successivo, fusi orario calcolati. 

L'aeroporto di Phnom Penh non è proprio come quello di Doha, fatiscente e decadente, in parte sembra in ristrutturazione quindi si prospettano giorni migliori. 

Il visto costa 30 $ e ci vuole una fototessera obbligatoriamente, ma chi non ce l'ha può sempre allungare qualche dollaro in più che si chiude tranquillamente un occhio e si fa anche più in fretta. Io ho rispettato la fila con la mia fototessera e comunque me la sono cavata in un quarto d'ora. 

Prendiamo un tuk tuk che per 9 $ ci porta in albergo, so che sono tanti, ma ho fatto 28 ore di viaggio e va bene così. 

L'alloggio si chiama Lakeside Guesthouse (8 $ la doppia con bagno privato). La strada per arrivarci non è asfaltata ed il quartiere non sembrerebbe dei migliori, ma con il senno di poi ci accorgiamo che è del tutto consono agli standard cambogiani. 

Dopo esserci riposati un po' andiamo a fare un giro per la città e visitiamo il Wat Phnom (1 $ a testa, ma solo se il guardiano ti vede, così mi ha spiegato lui stesso). Il tempio non è niente di che e per tornare in albergo riprendiamo un tuk tuk (2 $). Ceniamo nel ristorante del Lakeside con una piramide di involtini primavera, riso saltato con gamberi, una birra media Angkor che ci accompagnerà per tutto il viaggio e una bottiglia grande di acqua. Il tutto per 6 $ in due.

3° giorno - il mattino prendiamo subito il bus per Siem Reap (6 $ a testa incluso tuk tuk che ci porta alla stazione). Dovevamo partire alle 7, ma partiamo alle 8.30 e sembra che nessuno si stupisca. Il dubbio mi era già venuto quando il tuk tuk ci ha dato appuntamento alle 7 per raggiungere un bus che partiva proprio alle 7, ma bisogna abituarsi… Le promesse 6 ore di viaggio diventano 7, poi 8, poi 9 perché per la strada ci fermiamo a caricare riso, pacchi postali ed addirittura una moto. Inoltre facciamo due soste.

Ieri sera avevo scritto all'hotel di Siem Reap chiedendo di mandare un tuk tuk all'arrivo, ma nessuno mi ha risposto e con un ritardo di 3 ore, mi sono decisamente stupita nel trovare un autista che ci aspettasse all'arrivo. Il servizio è anche gratuito. 

Piseth, il nostro autista, ci porta subito a fare i biglietti per l'Angor Wat per l'indomani e possiamo già entrare a vedere il tramonto (il biglietto cumulativo di 3 giorni da la possibilità di entrare anche la sera del giorno 0 per intenderci). I biglietti costano 40 $ a testa e sono nominativi, con tanto di foto stampata sopra. Piseth ci chiede 5 $ per il trasferimento. 

L'Angkor Wat è già stupenda, non posso immaginarmi cosa troverò nei prossimi giorni. 

Torniamo all'hotel scelto che è il Green Park Village (48 $ per 4 notti) e prenotiamo Piseth per il giorno dopo. La tariffa standard è di 14 $, ma noi pagiamo un supplemento di 3 $ per partire alle 4.50 del mattino e vedere l'alba. L'hotel ci prepara anche una piccola colazione da portare via. 

Ceniamo in hotel con noodles e manzo al lemongrass, acqua e birra (7 $ in due). 

4° giorno - arriviamo all'Angkor che è ancora buio.

 

ANGKOR WAT 

In pochissimi minuti si riempie di gente, decisamente troppa, non ci godiamo bene l'alba a dire il vero, forse a causa di questo l'Angkor Wat è il tempio che meno mi è piaciuto tra tutti. Intendiamoci, è splendido e la vista delle torri che si specchiano nel fossato toglie il fiato, ma bisogna condividere tutto questo con una folla di persone smisurata, sembra Disneyland. 

ANGKOR THOM 

Piseth ci aspetta all’uscita per portarci all’Angkor Thom e per primo visitiamo il Bayon, che in origine aveva 54 guglie, tante erano le province dell’impero. Questo complesso di templi si è formato perché era usanza erigere un tempio per la divinità principale (solitamente Shiva) uno per ogni nonno (quindi altri quattro) ed uno per sé che doveva superare gli altri in splendore. Quindi ogni regnante nella sua vita ordinava la costruzione di almeno sei templi.

Il Bayon è famoso per le sue guglie con quattro visi, uno per ogni punto cardinale.

 

Visitiamo subito dopo il Pineamakas dove però non mi lasciano salire perché ho le spalle scoperte (canottiera), consiglio di portarsi sempre dietro uno sciallino e comunque ne vendono di bellissimi all’Angkor Wat. Poi vediamo la Terrazza degli Elefanti. Di fronte a questa c’è il Praset Suor Prat, tempio dei funamboli, perché pare che gli equilibristi legassero una corda alle torri e si esibissero per gli spettatori che li guardavano seduti sulla terrazza, appunto. 

Abbiamo poi visto la Terrazza del Re Lebbroso e il Preah Palilay, che fortunatamente sono un po' defilati ed immersi nella vegetazione perchè già alle 8 del mattino fa un caldo insopportabile. 

THOMMANON, BENTEY KDEI e TA PROHM

Piseth ci ha rifornito di acqua fresca per tutta la giornata (gratuitamente). Con lui siamo usciti dal Cancello della Vittoria per vedere il Thommanon ed il Chan Sey Therooda. Ci fermiamo poi a pranzare in un ristorante scelto da Piseth che sicuramente gli avrà lasciato una commissione, ma abbiamo mangiato bene e pagato più del solito, ma sempre poco rispetto agli standard occidentali (20 $ in due).

 

Dopo pranzo vediamo il Bentey Kdei ed il Ta Prohm che è quello che mi è piaciuto di più perché è selvaggio ed un po’ avventuroso, anche pericoloso a tratti. Non è un posto dove porterei dei bambini, infatti ce ne sono pochissimi e con le facce stravolte. Ci sono due tipi di templi, infatti, ci sono quelli piramidali (stile Angkor Wat per intenderci) e quelli lineari su un piano solo, come quest’ultimo e sono quelli che io preferisco. Innanzitutto sono più freschi perché meno assolati e anche meno visitati credo.

Colgo l’occasione per dare qualche consiglio pratico: evitate le infradito e preferite le scarpe da trekking perché le strade non sono proprio agevoli. Non pensate neanche per un istante di poter visitare il complesso a piedi o in bicicletta, è una

14° giorno - per il volo di rientro abbiamo constatato che moltissime tratte hanno lo scalo a Doha di 10/15 ore e per quanto già detto in precedenza (non si può uscire dall'areoporto) non ci sembrava il caso. Avendo abbastanza flessibilità di giorni, abbiamo deciso di prendere il volo di rientro il mercoledì che ha solo 3 ore di scalo. In definitiva, partiamo alle 16.20 dalla capitale cambogiana ed arriviamo alle 6.55 a Malpensa. 

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