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Cipro

1° giorno – il nostro volo parte alle 6.10 da Malpensa e arriva a Larnaca, a sud di Cipro, nella parte greca. Il volo di andata e ritorno ci costa 96 € e l'andata è con Easyjet ed il ritorno con Aegean Airlines, che permette di affiliarsi gratuitamente per accumulare miglia ed avere voli gratuiti. Come di consueto, nessun bagaglio da stiva, solo il bagaglio a mano. 

All'aeroporto bisogna salire al piano superiore (nonostante i cartelli dicano che i bus sono al piano terra) lì prendere il bus 711 direzione Larnaca City Center (1,50 € a testa), arrivati alla Central Station (si chiama così, ma è una pensilina a bordo spiaggia, non ci si accorge che è la stazione centrale fino a che l'autista non urla di scendere, in greco, ovvio) cambiare e prendere un bus senza numero, ma con la scritta "Ayia Napa" ben visibile, non ci sono orari o comunque non vengono rispettati. Diciamo che ogni mezzora circa ne passa uno e c'è da attendere. Il costo del biglietto è di 4 € ed il pullman sembra uscito dagli anni sessanta, suggestivo senz'altro. Il tragitto dura circa un'ora. Credo ci sia la possibilità di spendere meno, ma il percorso è molto più lungo. Lo sconsiglio. Se si opta per un taxi, invece, per la tratta Aeroporto-Ayia Napa si riesce anche a strappare sui 30 € che è decisamente poco. 

 

Trovare alloggio a Cipro può sembrare molto semplice perchè c'è tantissima offerta, ma bisogna anche trovare un'offerta che garantisca almeno un livello di pulizia dignitoso. Prima di tutto scegliamo Ayia Napa che ci sembra la meta più giovane e frizzante dell'isola!

Noi optiamo per il Green Bungalows dove prendiamo un appartamento bilocale con cucina, soggiorno, balconcino, bagno e camera da letto a 114 € a coppia per 6 notti. Sembrano prezzi da case popolari, lo so, ma non è così. L'appartamento è molto essenziale, certamente non di lusso, ma pulito. La cameriera viene ogni mattina a cambiare le lenzuola e a svuotare il cestino. La piscina è in ordine e con molti lettini. Il personale è gentilissimo e molto disponibile. Per me è sufficiente. Se devo trovare un lato negativo, per quanto la pulizia fosse sufficiente, manca un po' di cura nei dettagli (lo capisco, dato il prezzo, non è una lamentela, ma un'osservazione). I pomelli della cucina sono uno diverso dall'altro. Il tappeto del bagno, per quanto pulito, è tutto sfilacciato e con macchie di candeggina. Sono piccole cose che forse farebbero alzare il livello generale della struttura.

 

2° giorno – oggi ci dedichiamo alla scoperta della spiaggia più vicina ad Ayia Napa, Limanaki Beach, è lunga e sabbiosa, molto carina. Il lettino e l'ombrellone costano 2,50 € per tutta la giornata e sarà così in tutte le spiagge di Cipro che visiteremo. 

Ayia Napa è letteralmente invasa dai russi, ci sono solo loro come turisti. I cartelli sono in cirillico e anche i menu dei ristoranti, a volte non c'è nemmeno l'inglese, solo il greco ed il russo. Nei supermercati si vende vodka pura a fiumi e neanche a buon prezzo. 

Tornando dalla spiaggia ci fermiamo a prenotare una crociera giornaliera per l'indomani. La Perla Nera svetta su tutte le altre barchette come maestosità (30 € per la giornata), forse se fossimo ai caraibi non avrei avuto dubbi, ma la trovo un po' fuori tema nel Mediterraneo, scelgo quindi l'Aphrodite II (20 € a testa, pranzo incluso) che si rivela un'ottima scelta. 

Non tutte le crociere sono uguali, alcune sono velocissime e piccole, permettono di infilarsi in ogni insenatura, ma non sono molto rilassanti perchè non sono stabili. Altre vanno in mare aperto dove si incontrano delfini e tartarughe marine, altre fanno festini a bordo. Insomma ce n'è un po' per tutti i gusti.

 

Per concludere la giornata ci fermiamo in un baretto del quale non ricordo il nome dove i cocktail costano 2 € ed il wifi è gratis.

Prima di tornare a casa passiamo dal Monastero di Ayia Napa dove la sera si svolge il Festival Medievale, molto carino, ma non sorprendente, comunque ad ingresso gratuito.

Inoltre troviamo in un negozio il dragon fruit che ho visto spessissimo nelle ricette orientali, ma non ho mai assaggiato. Lo compriamo alla modica cifra di 3 € l'uno e scopriamo che all'interno non è bianco come ce lo aspettavamo, ma color barbabietola. Il gusto, comunque, non è eccezionale.  

 

 

3° giorno - la nostra Aphrodite II salpa alle 10.15, ma bisogna essere a bordo prima. La prima tappa sono le grotte che si incontrano sulla strada per Capo Greco. Alcune altre imbarcazioni permettono di fermarsi per nuotare al loro interno, ma la nostra no. La guida è parlante inglese, russo naturalmente e un pochino di tedesco. C'è anche un signore bergamasco che lavora come cuoco sulla nave e che, eventualmente era disposto a tradurci in italiano, ma non ne abbiamo avuto bisogno. 

La barca costeggia tutta la parte orientale di Cipro fino a Capo Greco, poi risale ancora fino a Famagusta, che possiamo, però, vedere solo da lontano perchè è sotto il presidio militare. Famagusta segue la storia dell'isola intera e viene invasa dall'esercito turco nel 1974 (anno nel quale l'intera Cipro viene divisa). Da allora ai residenti greci non fu permesso di fare ritorno nella loro città, neanche per riprendere possesso dei propri beni.

Prima di questa data Famagusta era la più elegante località turistica di Cipro, migliaia di turisti visitavano le mura veneziane del 1400, le spiagge, le rovine di Salamina. Ora è visibile solo dalle navi con i cannocchiali, si vedono i palazzi abbandonati. Alcuni erano addirittura in costruzione perchè si vedono ancora le gru. 

Io sono sempre affascinata dalle città fantasma e se non avessi consacrato questa vacanza al puro relax (perchè ne ho davvero bisogno) avrei cercato un autista disposto ad accompagnarmi. Alla fine, mi accontento di vederla dal mare.

Durante la mini crociera ci fermiamo due volte a fare il bagno in un'acqua che più cristallina non si può. Profonda, ma con il fondo visibilissimo. Ci offrono anche la maschera ed il boccaglio, ma di pesci ce ne sono ben pochi. 

A pranzo ci servono pollo arrosto e patate ed è possibile mangiare all'aperto sotto il sole (troppo per me) oppure al chiuso. Sulla barca naturalmente c'è anche un bagno, le docce ed il wifi gratuito. 

Torniamo al porto intorno alle 16 dopo una splendida giornata rilassante. 

 

4° giorno - oggi facciamo una brevi gita a Nicosia, la capitale dell'isola. Prendiamo il bus dalla fermata di fronte al Monasterno intorno alle 8 del mattino (9 € a testa andata e ritorno) ed il viaggio dura circa un'ora e mezza. 

La città è strana, molto strana. Anche questa è stata invasa dai turchi che ne hanno occupato più della metà. Le antiche mura veneziane non la circondano, ma sono al di sotto del livello del suolo. La prima strada che percorriamo ci porta subito alla dogana. Io non ho l'età per ricordarmi cosa fosse il muro di Berlino, ma me lo immagino così, un confine che spacca a metà una città, una capitale. La differenza qui è che si può agevolmente attraversare la frontiera passeggiadno, forse non è un paragone corretto quello con la Germania degli anni Ottanta, ma sta di fatto che Nicosia è attualmente l'unica capitale divisa al mondo.

Ovviamente i ciprioti nutrono un grande astio nei confronti dei turchi (sono loro ad essere stati occupati!) e nessuno attraversa il confine per nessuna ragione. In hotel avevo chiesto informazioni alla reception riguardo un sito archeologico nei pressi di Famagusta e il ragazzo mi ha risposto "ma è nella parte turca!" come per dire che poteva anche essere il più bel sito culturale del sud est europeo, ma non ci sarebbe mai andato perchè sotto il dominio turco. I ciprioti non passano il confine. Punto. Dall'altra parte, invece, i turchi non nutrono questo razzismo (sì è ovvio, loro sono gli invasori) e la città risulta molto più vivace e colorata. 

La parte turca ha anche i monumenti più belli da visitare ed è meglio organizzata. Un'altra cosa curiosa è che ognuno ha la propria cartina di metà città e oltre il confine c'è il nulla. Quella di Nicosia Turca è fatta meglio perchè sono indicati i punti turistici migliori, mentre quella di Nicosia Cipriota è fatta davvero male, indica dei punti in cui non c'è nulla ed in generale è molto confusa. Solo una volta riusciamo a vedere una cartina completa che indica come il centro della città sia nella parte turica. 

 

BUYUK HAN

La prima cosa che visitiamo è il mercato antico, il Buyuk Han, oggetto di un restauro che è spiegato in inglese con fotografie all'interno del primo portico. Fu costruito nel 1572 dagli ottomani ed ancora oggi utilizzato con il suo originario scopo. Ci sono diverse botteghe di pizzi e merletti e molte di libri polverosissimi, che sono certa nascondono veri tesori. Il tutto mentre i locali all'ombra degli archi giocano a scacchi. Al piano terreno c'è anche u ristorante che ci ispira moltissimo e ci fermiamo per pranzo. Prendiamo un piatto enorme di ravioli di formaggio ticipi ciprioti (così c'è scritto sul menù) e una grigliata con verdure e riso. Mangiamo molto bene e spendiamo circa 20 € in due. Non ricordo il nome del ristorante, ma è all'interno del Buyuk e merita davvero. 

Dopo un bel pranzo proseguiamo la visita della città e visitiamo altre attrazioni.

 

SELIMIYE e BEDESTAN MOSQUE 

Solitamente nelle moschee è proibito l'ingresso ai non musulmani, ma non in questa. L'architettura è sicuramente interessamente perchè il luogo di culto è nato come chiesa cattolica dedicata a Santa Sofia ed è stato trasformato, dopo l'occupazione (non quella del 1974, ma quella del XVI secolo), in moschea. Nei miei viaggi avevo visto solo il contrario (moschea trasformata in chiesa a Cordoba, bellissima). 

Ovviamente si entra senza scarpe e con gli arti e il capo coperti (all'ingresso forniscono gli scialli) e all'interno c'è poco da vedere, benchè il cambiamento è interessante. La struttura è ancora gotica, ma l'interno è imbiancato secondo la tradizione. Dai portali sono state tolte le statue ed i volti (anche se qualcha papa è stato dimenticato), il marmo del pavimento è stato completamente coperto con la moquette e le vetrate (che ahimè dovevano essere splendide) sono state distrutte per far spazio agli ornamenti in gesso arabi. 

Dai commenti di altri viaggiatori ho scoperto che le geometrie sono "distorte" con un tentativo di orientarla verso la Mecca, senza spostare i muri, ma solo posando la moquette storta. 

L'esterno è molto bello, quasi completamente gotico, con due minareti che sostituiscono i campanili e una fonte per l'abduzione all'ingresso. 

Sulla destra dell'ingresso si trova un'altra chiesa convertita, sempre in stile gotico. Questo è il Bedestan e non si tratta di una moschea, ma di una sorta di teatro e centro ricreativo. Un lato è coperto di vetrate e quindi è possibile vederlo anche senza entrarci (mi sembra che l'ingresso costi 1 €). 

Sul lato a vetri si nota anche una targa che dice che l'Unione Europea ha contribuito al restauro di questo monumento e la cosa mi lascia abbastanza perplessa, naturalmente non perchè l'UE ha finanziato un recupero culturale, ma perchè ovunque leggerete dell'astio fra la comunità turca e quella europea proprio a causa dell'occupazione di quarant'anni fa e mi sembra quanto meno curioso che una parte finanzi il restauro dei monumenti dell'altra. 

Proseguiamo il nostro giro per Nicosia e vediamo che nonostante proliferino le moschee, nessuna donna porta il velo. Quando il Muezin chiama alla preghiera nessuno si ferma e tutti continuano a fare quello che stavano facendo prima. Ho quasi l'impressione che ci troviamo sì in una città turca, ma solo geograficamente. Le stradine sono strette, i mercati ricordano vagamente un suq, ma gli abitanti sono molto simili a quelli ciprioti. Forse se qualche indigeno varcasse il confine se ne accorgerebbe. In ogni caso l'idea è quella che anche alla Turchia di questo spicchio di Cipro (circa il 37% a dire il vero) poco gli importa, probabilmente lo terrà come pedina di scambio in caso di necessità.

 

THE BRITISH COLONIAL LAW COURTS

Raggiungiamo the British Colonial Law Courts perchè dalla cartina sembra un bell'edificio ed in effetti lo è. I palazzi, costruiti nel 1901, furono adibiti ad uffici pubblici durante il periodo coloniale britannico e credo che ancora svolgano una funzione simile. Si può entrare a visitare anche i giardini interni che una pianta a croce greca ed una fontana al centro ricordano molto quelli arabi. 

 

Proseguendo, incontriamo la moschea di Arabahmet, nella quale non possiamo entrare e che, questa volta, ci presenta uno stile tipico ottomano. Incontriamo poi quello che probabilmente è un istituto scolastico, le insegne sono in arabo, ma l'architettura ricorda moltissimo quella del Trinity College di Dublino che, anche se non stride proprio in quest'accozzaglia culturale, è sicuramente una sorpresa.

Ci sono delle piazzette deliziose, il mercato della frutta e della verdura (ad Ayia Napa non esiste praticamente nessun vegetale a parte qualche cipolla ed un paio di pomodori, quindi la cosa ci stupisce), delle vie lastricate in arenaria davvero suggestive e che vagamente ricordano qualche scorcio del sud Italia. 

Troviamo un Hammam che sembra ben restaurato e riutilizzato con lo stesso scopo anche ai giorni nostri. 

Ovunque ci giriamo c'è qualcosa da vedere, finiamo la visita della parte turca tra i negozi del centro (d'impostazione molto araba) che vendono qualsiasi cosa, borse soprattutto ed i negozianti, contro voglia e contro i loro interessi, ci mettono in guardia dall'acquisto di troppe cose perchè alla dogana è possibile che non lascino passare le merci acquistate nella parte turca. Dobbiamo quindi dire che non abbiamo comprato nulla e dissimulare come nostro quello che prendiamo. Non tutti lo dicono, ma poi si incorre in problemi alla dogana o semplicemente non si possono portare a casa i propri acquisti.

In ogni caso noi ce la caviamo anche se sudo freddo quando il poliziotto, dopo avermi lasciata passare, mi chiama nuovamente per farmi delle altre domande. 

 

Tornati nella parte greca cerchiamo qualcosa da visitare anche qui, ma non c'è nulla. Ci sono un po' di negozi che vendono le stesse cose della Nicosia Turca, ma al doppio del prezzo. Mi verrebbe da chiedere chi gliele compra, ma poi mi ricordo che i ciprioti restano a Cipro e non varcano il confine mai. I negozi si fanno anche più europei con marche famose e griff alla moda. Culturalmente non c'è nulla da vedere o almeno non ho trovato niente. Ci siamo allontati un po' alla ricerca di qualcosa, ma nulla. La cartina non segnalava nessuna attrazione. Sono rimasta molto delusa da questa parte cipriota, senza dubbio posso dire che non merita una visita. 

 

Riprendiamo il pullman intorno alle 19 per essere ad Ayia Napa alle 20.30 circa. Ah, ovviamente i bus arrivano direttamente dagli anni sessanta (alcuni per lo meno) e fanno parte dell'atmosfera. 

5° giorno - oggi decidiamo di dedicarci alle spiagge. Nissi Beach, la più famosa, dista circa 4 km dal Monastero e quindi dal nostro hotel, ma decidiamo di andarci a piedi per passare la giornata e la passeggiata è piacevolissima (in ogni caso il bus costa 1,50 € e i taxi intorno ai 7 €). Lungo la strada ci sono molti negozietti dove fare qualche pausa e arrivati al primo cartello che indica la spiaggia lasciamo la strada asfaltata per raggiungere il mare. Subito vediamo che il mare è bellissimo, lo era anche nei pressi del porto di Ayia Napa, ma qui lo è di più. Una stradina di terra battuta lungo la costa collega questa spiaggetta alla più celebre Nissi. 

 

NISSI BEACH
Nissi Beach è più di una spiaggia, è quasi un'attrazione, è la spiaggia più famosa di tutta l'isola ed è davvero bellissima. Un paradiso a prezzi modici (2,50 € per sdraio ed ombrellone) con musica che proviene dai bar e ragazzi che promuovono le varie discoteche offrendo cocktail gratis alle donne. Nei miei progetti c'era di proseguire la passeggiava verso Landa Beach e magari verso Makronissos Beach, ma Nissi ci ha incantati. La spiaggia è davvero splendida, con un mare caraibico e una spiaggia finissima. 

In alcune foto avevo visto che c'era una lingua di sabbia che collegava l'isoletta di fronte alla spiaggia alla terra ferma e, chiedendo informazioni, ho scoperto che non si tratta di una questione di maree, che al mattino collegano la spiaggia e la sera la rendono un'isola, ma è un fattore di correnti, quindi la cosa capita a anni alterni. 

Noi abbiamo visto l'isoletta quindi, ma la lingua di sabbia era appena sommersa, quindi si poteva raggiungerla camminando con metà corpo immerso e metà no.

In conclusione posso dire che Nissi Beach è una spiaggia splendida! 

 

Per cena vogliamo provare il Meze di pesce e chiediamo alla receptionist dove ci consiglia di andare, lei dice assolutamente al porto perchè il pesce è freschissimo. Così iniziamo a passeggiare, ma non riusciamo a toglierci dalla mente la taverna di Tony, un simpatico omino barbuto (davvero molto "ortodosso") che ci ispira, quindi decidiamo di seguire l'istinto e scegliamo Tony (nella via principale, poco lontano dalla panetteria Zorbas) e ci troviamo benissimo. Veniamo accolti calorosamente e ci riservano un tavolino in questo giardinetto davvero delizioso. 

Le portate sono 17 (per 22 € a testa) e ci mettono in seria difficoltà. Tra le tante ricordiamo un polipo al mosto d'uva eccezionale, quattro pesci interi da sfilettare ed un ottimo fritto misto. Al termine delle portate ci porta un liquore al cioccolato e panna tipico di Cipro, ma che a noi ricorda tanto il "bicerin" piemontese. 

Avevamo ragione, era proprio di Tony che avevamo bisogno!

 

6° giorno - quale ultimo giorno ad Ayia Napa decidiamo di dedicarlo allo shopping. I negozi non mancano ed i prodotti tipici sono olio d'oliva, olive, caramelle gommose ai vari gusti (tra i quali ricordiamo le carrube) e dolcetti simili a quelli arabi al miele. 

Borse e portafogli regnano su tutto, come gli onnipresenti cappelli di paglia. Di vestiti se ne trovano pochissimi e per lo più adatti alle panterone russe. 

Ripercorriamo la strada verso Nissi Beach e giriamo tutti i negozietti. Compriamo anche dei profumi di Dior che sembrano del tutto originali (profumo buonissimo, scatola, confezione e bollini griffati), ma a prezzi un po' sospetti, 12 € la boccetta da 100 ml. Lo stesso dicasi per i portafogli che partono da 7,50 € e sono bellissimi. 

A pranzo andiamo in una panetteria/pasticceria, Zorbas, della quale ci siamo serviti praticamente tutti i giorni e che offre dolcetti, panzerotti greci salati ed insalate miste (3,50 € con qualsiasi cosa dentro, ognuno si fa la propria) a prezzi più che onesti. Inoltre c'è il wifi gratis. Compriamo anche un vasetto di yogurt fatto da loro con nocciole, mirtilli e noci, da mangiare a colazione. 

Il pomeriggio torniamo al porto e girovaghiamo ancora un pio' per le spiagge. 

La sera, invece, usciamo e andiamo al Mister Frog, che è un locale che abbiamo frequentato per tutta la settimana, in particolar modo perchè avevamo sempre cocktail gratis da prendere (le donne hanno il freedrink entro mezzanotte, un coupon ogni bancone ogni sera e ci sono tre banconi) e poi perchè l'ambiente era davvero piacevole. C'era una pista e un dj, che ogni tanto smetteva di suonare per far cantare qualche canzone di karaoke, poi riprendeva, poi smetteva di nuovo per proporre il balletto dei dipendenti, che era più simile ad una coreografia da centro estivo, ma si vedeva l'impegno dei ragazzi. Erano meravigliosi! Inoltre, ho notato un'umiltà rara in Italia. Se il vocalist vedeva un bicchiere rovesciato, lasciava il microfono per prendere in mano il mocio e lavare il pavimento. Se il barman stava lavorando, ma la canzone gli piaceva particolarmente, lasciava il bancone e andava a ballare. Insomma era tutto molto semplice e mi è piaciuto molto. Neanche a dirlo era l'unico locale sempre pieno. Niente selezione all'ingresso, ballava chi voleva e vestito come gli pareva. Uno dei ricordi migliori della vacanza è stato un ragazzo russo (con la maglia con scritto "RUSSIA") chiaramente gay che ballava da solo spensierato, con quella felicità di chi è fuggito da un inverno siberiano e da un regime oppressivo ed ha trovato la sua California assolata e senza pregiudizi. 

 

Degli altri locali ho parlato poco. La via che dal monastero va verso ovest è quella che concentra la maggior parte dei bar. A parte il Castle, che è l'unica discoteca nel vero senso della parola (e che a inizio serata offre cocktail gratis alle donne per far vedere che è "viva"), gli altri sono tutti discopub. Ognuno è customizzato secondo un determinato stile. A partire dal Green Bowngalow, dove alloggiamo, troviamo prima quello in stile Maya, ma che era chiuso per bassa stagione quando siamo stati noi, poi quello svizzero, non mi è chiaro esattante il tema, ma era ricco di bandiere svizzere. Poi abbiamo il Red Square, di chiara ispirazione sovietica con riproduzioni del Cremlino e della Chiesa ad esso di fronte. Quindi si incontra il Castle Club con armature e finte mura in pietra, poi il Pirates con la chiglia della Perla Nera che si illumina di un colore diverso ogni 5 secondi, poi c'era l'Heaven Rock Garden, immerso in una foresta. Proseguiamo con il bar Arbat (celebre via dei negozi russa, alla fine loro dominano tutta Cipro...) dove le matrioske si sprecano, poi ancora l'Aruba Cocktail Bar circondato dalla giungla (open bar un ora 10 €), un altro fatto solo si acquari, il Fly Bar con un aereo caduto sopra ed infine il Bedrock Inn, fatto benissimo, con un'ambientazione eccezionale. Ce ne sono due ad Ayia Napa, uno nella via principale quindi è impossibile non notarlo. Il tema sono i Flinstones ed è davvero fatto bene. 

L'unico che sconsiglio è il Dejavù, ci siamo capitati la prima sera e abbiamo pagato 30 € per due cocktail, 8 shottini e il narghilè (che loro chiamano Shisha). Non è un prezzo folle, ok, ma i camerieri sono adescatori che fanno di tutto per non mostrarti il menù. Su tripadvisor ci sono solo recensioni negative e siamo stati fregati anche noi. Non andateci assolutamente! 

 

Per concludere questa Rimini Cipriota, ha dei locali bellissimi, customizzati all'eccesso e che in Italia troveremo ridicoli, ma qui ci stanno. I prezzi sono ottimi (Dejavù escluso ovvio), ma non ho mai pagato un cocktail, grazie a quelli vari offerti. 

7° giorno - per l'ultima notte abbiamo scelto di soggiornare a Larnaka, dove si trova l'aeroporto internazionale dal quale torneremo a casa. Il bus da Ayia Napa è lo stesso che abbiamo preso all'andata per la tratta inversa (4 €).

 

Abbiamo scelto il Larco Hotel (28 € per una notte per due persone) con piscina e wifi gratuito. Purtroppo di quest'hotel non mi è piaciuto niente, è lontanissimo dal centro (circa 2 km ma con 35 gradi e le valige non li consiglio) e non c'è un bus che passi di lì. Cioè non esistono proprio. Le receptionist sono scortesissime, a parte una bionda davvero molto carina e gentile. La piscina fa venire il tetano solo a guardarla, figurarsi fare il bagno. Ridadisco comunque che l'assenza assoluta di mezzi di trasporto dovrebbe almeno essere compensata dallo shuttle gratis per l'aeroporto (che è anch'esso a un paio di km dall'hotel, ma su una strada non praticabile a piedi) perchè altrimenti non riesco a trovare il senso per pernottare in questo hotel.

 

LARNAKA 

Nonostante sia considerata solo come "città dell'aeroporto" ha delle attrazioni carine, o così dicono le guide.

Io non me la sono goduta probabilmente a causa del caldo estenuante di quella giornata. Fortunatamente nelle ore più calde sono riuscita a trovare un chioschetto che vendeva frullati di frutta con ghiaccio perchè è stata davvero dura...

Sono certa che questo abbia influito sul giudizio complessivo della città, ma in generale non l'ho trovata particolarmente attraente. 

Abbiamo visto la Finikoudes Promenade, che è una piacevole passeggiata che si sviluppa lungo Larnaka Bay. La Ayios Lazarus è una chiesa ortodossa molto carina, ma piccola e dove si entra con il capo coperto. 

Poi c'è una piccola fortezza per la quale sembra non valga la pena una visita perchè non è altro che un piccolo presidio di avvistamento senza pretese. Abbiamo dato uno sguardo giusto dalla porta di ingresso. 

 

Un altra delle attrazioni è un acquedotto del XVIII secolo che fu costruito dal governatore turco Pascià Bekir, che lo finanziò con mezzi propri per portare l’acqua a Larnaka, da una sorgente situato ad 8 km. Il suo nome è Kamares Aqueduct. Purtroppo però questo era troppo lontano per vederlo. 

Volevo vedere il Kyriazis Medical Museum che ha un ingresso gratuito ed è piccolino, ma proprio grazie alla scarsa affluenza permette di toccare gli strumenti medici ottocenteschi ed è una cosa rarissima per un museo. Però non ho trovato l'ingresso. 

 

La zona del porto è carina e diversa da Ayia Napa, inoltre i ristoranti offrono ottimi menù e tanto pesce. Noi mangiamo due menù composti da insalata greca con feta, zuppa di pesce, fritto misto, dolce e acqua per circa 15 € a testa. 

8° giorno - al mattino prendiamo un taxi per l'aeroporto (12 €) e chiediamo all'autista di fermarsi a vedere il lago salato che è proprio uno specchio nel quale si riflette una moschea, chiamata Hala Sultan Tekke. Il taxista ci consiglia di tornare a visitarlo in dicembre quando è metà del viaggio di molti fenicotteri che lo colorano di rosa. Probabilmente torneremo! 

 

Le considerazioni sono che la parte sud orientale di Cipro (e credo tutta l'isola) sia economicissima, gli abitanti molto cortesi ed il mare splendido. Certo però che sta diventanto molto turistica quindi sarebbe da visitare prima che diventi definitivamente colonia russa. Abbiamo speso circa 280 € a testa (compreso volo, hotel, soggiorno, tutti i trasporti, minicrociera e tutti i pasti), e abbiamo cercato il risparmio, ma optando sempre per soluzioni di mezzo e mai le meno costose, ergo si può spendere di meno volendo, ma direi che non è il caso. 

Per qualche problema tecnico il nostro volo anzichè essere diretto fa scalo ad Atene (lo sapevamo in anticipo). Ci viene servito l'aperitivo sulla tratta Larnaca-Atene e il pranzo sulla tratta Atene-Milano. In generale mi è piaciuta la Aegean Airlines che consiglio perchè permette anche l'accumulo di miglia. 

 

 

 

 

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