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Parigi - Francia

1° giorno - partiamo alle 4.30 del mattino con la brillante idea di viaggiare di notte ed evitare il traffico. Abbiamo deciso di fare il passo del Sempione per evitare il traforo del Monte Bianco ed i relativi 40 €. Alle 5.30 arriviamo alla dogana dove ci avvertono che il passo è chiuso a causa di una frana (ovviamente!) e non riaprirà prima delle 7. Così ci viene consigliato di prendere il traghetto delle 7.50 (13 €) che arriva fino a Briga in una ventina di minuti. Visto che cambiare strada ormai è impensabile ci accodiamo per prendere il treno nel quale ci stanno 54 e nel corso delle ore di attesa ne arriveranno più del doppio. Il passo riapre quando stiamo salendo sul treno.

Da Briga proseguiamo fino a Losanna, quindi Besancon, Dijon e Parigi. L'autostrada ci costa in totale 29,20 € e i chilometri percorsi sono 813.

Alle 18 arriviamo al campeggio nel quale avevamo prenotato in anticipo, infatti è pieno.

 

2° giorno - dal campeggio passa ogni mezz'ora una navetta che porta alla fermata della metro di Porte Maillot, dalle 8.30 fino all'1 di notte. La corsa singola costa 1,80 €, 3,20 € andata e ritorno e 15 € l'abbonamento da 10 corse, che facciamo.

Arrivati alla metro compriamo il carnet da 10 biglietti per 11,40 € e prendiamo la linea 1 fino ad Anvers.

 

SACRE COEUR

Visitiamo il Sacre Coeur nel quartiere di Monmartre, bellissima e imponente. Fu costruita per infondere speranza e coraggio all'indomani della sconfitta francese nella guerra franco-prussiana. La sua caratteristica è di essere costruita con un materiale (la pietra di Chateau Landon) che diventa ancor più bianca se esposta al gelo e alle intemperie. Dalla piana inoltre vi è una bella vista della città ed il quartiere è molto piacevole.

 

MOULIN ROUGE
Il Moulin Rouge è certo una tappa fissa ed è anche difficile non passarci accanto percorrendo le strade del quartiere. Non siamo entrati, ma abbiamo visto solo il mulino rosso, appunto, all'ingresso. Esternamente non sembra dare giustizia a tutta la fama che lo circonda, sicuramente per poterlo affermare ci vorrebbe la vista di uno spettacolo.

 

MUSEE GREVIN

Poco più lontano raggiungiamo il Museé Grevin, delle cere. Il costo del biglietto è di 19,50 €. Bellssime le statue ed altrettanto bella la location che termina con un teatro. Facciamo un po' di fatica a trovarlo perchè non è segnalato molto bene, ma alla fine riusciamo ad entrare.

 

Proseguiamo verso l'Eglise da la Madelein sullo stile di un tempio greco, fu progettata per essere una biblioteca, ma il progetto venne abbandonato con la Rivoluzione Francese. Napoleone trovandola in stato di abbandono decise di bandire un concorso per completarla e trasformarla in chiesa. Più avanti troviamo Place de la Concorde, sicuramente imponente e ammirabile, ma troppo caotica e trafficata per riuscire a goderla.

 

 

PETIT e GRAND PALAIS

Ci fermiamo al Petit e al Grand Palais, ammiriamo entrambi dall'esterno ed entriamo nel primo che è gratuito, la mostra di pittura interna non è particolarmente lodevole, ma lo è l'edificio con il giardinetto centrale e la bellissima scala in stile liberty dorata. Furono costruiti per l'Expo 1900 come padiglioni espositivi.

 

HOTEL (CASTELLI PARIGINI)

Infine ci dirigiamo a visitare i tra Hotel (castelli) più famosi di Parigi. Vediamo per primo l'Hotel de Ville, bellissimo e anche molto godibile perchè affaccia su una piazza, mentre gli altri sono stretti intorno a piccole vie. Oggi ospita il municipio cittadino e, in parte, anche qualche mostra temporanea.

Ci spostiamo poi all'Hotel de Sens, più massiccio e medievale, in stile quasi fiabesco. Oggi ospita una biblioteca specializzata in pubblicazioni d'arte.

Vediamo ancora l'Hotel de Sully con il suo giardinetto all'italiana. Anche questo ospita una biblioteca d'arte.

 

CENTRE POMPIDOU

L'ultima tappa di oggi è il Centre Goerge Pompidou che visitiamo solo esternamente, pare sia stato costruito nel desiderio di frenare il declino di Parigi dalla scena artistica, mantenedo uno status nello scenario di arte contemporanea a livello mondiale, conteso con New York. Non mi esprimerò in merito.

 

 

3° giorno - ques'oggi andiamo a Disneyland. Avevamo già comprato in Italia i biglietti per i due parchi per due giorni, approfittado dell'offerta del Disney Store di Milano, in totale abbiamo pagato 196 €.

 

DISNEYLAND

Saremmo partiti anche più presto, ma la prima navetta che porta alla metro entra in servizio alle 8.30. Da Porte Maillot, con la linea 1, si arriva a Charles du Gaulle, dove si prende la RER A4 fino a Marne-la-Vallé. I due parchi sono difronte alla stazione ed il biglietto di andata e ritorno costa 12,80 €.

Il primo giorno lo dedichiamo interamente al Disneyland Resort, inutile dire che è meraviglioso. Già percorrendo la Main Street si assapora quell'atmosfera fiabesca che non si perderà fino all'uscita.

Quest'anno è il 15° anniversario del parco che, quindi, è particolarmente addobbato. Non potevamo mancare!

 

 

4° giorno - vicino alla stazione della metro di Porte Maillot, c'è la stazione della RER C5, dalla quale prendiamo il treno fino a Champ de Mars, dove cambiamo prendendone un altro direzione Versailles Rive Gauche. Il biglietto di andata e ritorno costa 5,80 €.


VERSAILLES

Il palazzo è poco distante dalla stazione e per trovarlo basta seguire il fiume uomano che si dirige verso di lui. Anche se alle 10 eravamo davanti ai cancelli, abbiamo dovuto ugualmente fare più di un'ora di fila. Abbiamo preso il biglietto combinato per il palazzo ed il giardino di Maria Antonietta al costo di 20 €.

Bello il castello e l'audioguida è stata fin troppo descrittiva, è una reggia sontuosa come molte altre residenze europee, dalle quali si distingue superandole in ampiezza e ricchezza. I giardini sono eccessivamente grandi da girare a piedi, ma per ovviare a questo problema è possibile noleggiare auto elettriche, barche o biciclette, al costo orario rispettivo di 30 €, 15 € e 7,50 €.

Non sono degni di nota il Petit e Grand Trianon, anche se in alcuni libri d'arte ho letto essere "una delle costruzioni settecentesche più belle di tutto il mondo", restano sicuramente delle belle costruzioni neoclassiche, ma non così eccezionali. Il Petit è stato costruito dal Luigi XV per la sua amante, Madame de Pompadour e, morta questa, a Madame du Barry.

Il villaggio di Maria Antonietta è stato splendido, costruito per suo volere sulla base dei villaggi della Normandia di quell'epoca. Dal giorno stesso del suo arrivo in Francia, la arciduchessa Maria Antonietta desidera sfuggire alla vita di corte, alle costrizioni dell’etichetta, alle regole immutabili ed incomprensibili che governano l’esistenza della famiglia reale. Quindi la regina si fa regalare il Petit Trianon ma fu subito chiaro che i giardini orientati verso gli studi botanici, non potevano soddisfare la regina e viene allestito un piccolo mondo bucolico, inaccessibile a chi non espressamente invitato da Maria Antonietta. Qualcosa di mai visto prima a corte, dove la moglie del re da sempre vive sotto gli occhi di tutti, per essere sicuri sull’origine della futura prole e per evitare che essa, straniera, possa tessere trame a favore del suo paese d’origine. Una soluzione che in fondo non dispiace a Luigi XVI, poiché la moglie, discretamente intrigante e soprattutto comandata a bacchetta dalla madre, si immischia spesso e volentieri negli affari francesi, quindi l’auto esilio in fondo al parco di Versailles è tutto sommato benvenuto. Il villaggio in fondo è solo una fattoria perfettamente funzionante che, con i suoi prodotti, contribuisce all’autarchia della piccola corte della regina.

 

 

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