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San Marino & Bologna

1° giorno – per una piccola fuga di tre giorni decidiamo di puntare verso San Marino, che servirà ad infoltire il nostro elenco dei "più piccoli stati al mondo", da noi visitati.

 

SAN MARINO 

Gli abitanti sono poco più di 30.000 e lo Stato si trova al 231° posto dell'elenco di tutti gli stati del Mondo per dimensione (l'Italia è al 72° posto per intenderci). Sotto di lui, Monaco e la città del Vaticano. L'ultimo in assoluto è Kingman Reef, a largo di Honolulu, ma non vi abita nessuno! 

A partire dal 2008 il centro storico della Città di San Marino e il monte Titano sono stati inseriti dall'UNESCO tra ipatrimoni dell'umanità in quanto "testimonianza della continuità di una repubblica libera fin dal Medioevo".

Una curiosità su San Marino è il suo calendario. La Repubblica di San Marino negli atti ufficiali interni conta gli anni dalla fondazione della Repubblica. Pertanto, secondo questo calendario l'anno comincia il 3 settembre e termina il 2 settembre dell'anno successivo. Nei rapporti internazionali utilizza la data nel doppio formato, indicando la sigla d.F.R. (dalla fondazione della Repubblica).

Wikipedia cita il seguente esempio di doppia data: Città di San Marino, 22 aprile 2005 - 1704 d.F.R.

Un'altra curiosità dall'enciclopedia libera è che dal 3 ottobre 2007, San Marino ha vietato la sperimentazione animale nel suo territorio, risultando così il primo Stato ad abolire per legge tale pratica scientifica.

 

Scegliamo il parcheggio coperto, il P9. A San Marino tutti i parcheggi hanno lo stesso costo, vicini o lontani al centro. Il prezzo è 1,50 € all'ora, 4,50 € per 4 ore e 8 € per l'intera giornata. 

Il paesino è più piccolo di quanto immaginassi, è molto caratteristico con le sue mura ed i castelli. Visitiamo La Guaita (3 € a testa), il più grande dei tre. Non c'è molto da vedere in effetti, ma è carino. Gli altri li raggiungiamo con una bella passeggiata e li ammiriamo solo dal basso. Tutta la città è estremamente panoramica perchè si trova sulla cima di un monte solitario, il Monte Titano, che domina la vallata. 

Vediamo poi Piazza della Libertà dove si trova il palazzo pubblico, carino, ma non eccezionale, così come non lo è la Basilica di San Marino, poco distante. Alla ricerca del Museo dell'Emigrante (chiuso) ci siamo imbattuti in una parte della città completamente vuota, era la zona universitaria (sì perchè a San Marino c'è anche un'università!), qui i turisti non si spingono e si può godere della pace e del panorama. 

Al Palazzo Sums, una costruzione moderna poco fuori le mura, c'era una mostra di Kartel (5 €), in generale è uno spazio espositivo, con allestimenti che cambiano spesso.  

 

Prima di tornare a casa ci fermiamo a vedere lo Stadio del San Marino, dove vi è un museo sulle Olimpiadi, gratuito, ma aperto solo su richiesta, che quindi non abbiamo potuto visitare. Visitiamo invece il Museo di Storia Naturale, nella frazione dalla quale parte la funivia per la cima del monte. Molto piccolo, un po' spoglio, ma carino, sicuramente allestito per visite di bambini delle elementari. La visita è gratuita e il custode del museo (che probabilmente vede entrare un paio di persone al giorno, nei giorni di festa) si è dimostrato molto cordiale nel raccontarci un po' la storia del suo piccolo stato. Ci ha raccontato ad esempio che il Capitano Reggente, una figura più simbolica che effettiva, viene eltto ogni 6 mesi, il 1° aprile ed il 1° ottobre di ogni anno, con una manifesazione molto caratteristica. Non dura in carica molto quindi.

 

La riviera romagnola nel periodo primaverile è molto tranquilla e quindi ha dei prezzi stracciatissimi. Gli hotel hanno dei prezzi stracciatissimi, noi scegliamo di alloggiare a Rimini, sul mare e a una ventina di chilometri da San Marino, l'Hotel si chiama Villa Miraggio e il costo per una doppia a notte è di 23 € a notte, colazione e parcheggio inclusi, davvero bassissimo! 

L'hotel è perfetto, la posizione ottima (a pochi passi dal mare), ma è il personale a renderlo eccellente. Non è elegante e nemmeno moderno, ma lo staff è attento ad ogni piccola esigenza. Le camere sono un po' piccole e vintage, ma il rapporto qualità prezzo è altissimo. La gestione giovanissima fa ben sperare anche per gli anni a venire. Certamente questo hotel (la prima volta scelto a caso) sarà senz'altro la mia primissima scelta per la prossima volta. 

Avremmo voluto cenare in un ristorantino direttamente sul mare, magari una buona grigliata di pesce, ma tutti i posti che vediamo ci sembrano un po' squallidini per non dire altro. Forse lo splendore della riviera arriva solo con l'estate, ma qui non ve ne è neanche l'ombra. Un po' demoralizzati scegliamo di cenare alla pensione dell'hotel, dove, questa sera non c'è in previsione del pesce. Per cercare di accontentarci, però, ci portano due spaghetti allo scoglio deliziosi, per secondo un branzino in crosta e delle scaloppine al limone (non avevano pesce a sufficienza per due), poi formaggi, frutta, dolce e caffè. Il tutto per 13 € a testa. La cena è stata impeccabile come lo è stato il soggiorno ed il personale si è mostrato, ancora una volta, uno dei migliori che abbia trovato nei miei viaggi. Soddisfatissimi!

2° giorno – pensiamo di tornare verso casa con molta calma e con tante tappe.

 

BOLOGNA

Pensiamo alla città di Bologna che abbiamo visitato solo di sfuggita e per qualche ora. Sita da San Marino circa 135 km. 

 

MUSEO DI STORIA NATURALE

Appena entrati nella città raggiungiamo la zona universitaria dove cominciamo a conoscere i parcheggi della città, dove un'ora costa 2,40 € ovunque. Mi sembra decisamente caro, tenendo in considerazione che siamo ancora lontani dal centro. Nonostante questo, però, paghiamo e andiamo a visitare la sede del Museo di Storia Naturale. L'ingresso è gratuito e il complesso si sviluppa su quattro piani comprendendo anche altre esposizoni. 

Al piano terra si trova il Museo di Zoologia comprendente molte specie di animali, con particolare attenzione ai volatili. I mammiferi di grandi dimensioni, come rinoceronti, tigri e leopardi, non sono chiusi in teche di vetro, com'è solito trovare, ma sono alla vista e alla portata di tutti. Questo è positivo dal punto di vista didattico perchè si possono vedere da qualsiasi angolazione e si apprezzano al meglio, ma certo ne ha risentito il loro stato di conservazione perchè, nonostante gli evidenti cartelli, possono essere toccati da chiunque voglia farlo. Su una parete sono collocate le teste di alcuni altri mammiferi, probabilmente derivanti da una collezione di caccia perchè la loro composizione fa proprio ricordare quella dei "trofei" che si appendevano nelle grandi sale. Al primo piano ci sono alcuni rettili in formalina. In generale si nota che è un museo creato come prolungamento dell'università e solo per studiosi del genere perchè, benchè sia ad accesso libero, mancano iscrizioni e quando ci sono spesso sono in latino. Inoltre gli animali non sono stati trattati al meglio, sono evidenti le cuciture e alcune sono anche fate maluccio. Senza dubbio è un importante strumento didattico, io l'ho apprezzato molto, ma sulla bellezza della collezione in sè, potrei avere da ridire. 

Al piano superiore troviamo il Museo di Anatomia Comparata per il quale valgono gli stessi commenti fatti prima, ideale per gli studenti, non è un'attrazione turistica. Anzi, questa lo è ancor meno per l'ambito di interesse. Si nota subito un grosso scheletro di capodoglio che occupa una sala intera (16 metri). Questa parte dell'esposizione vanta la nascita nel 1814. L'ambito di interesse principale è l’evoluzione e l'adattamento del corpo al nuoto. Ci sono principalmente scheletri a confronto. 

All'ultimo piano, infine, vi è il Museo di Antropologia, forse più interessante per i profani perchè più curioso e capibile. Una prima sezione riguarda le malattie deformanti e vengono messi a confronto sceletri sani con alcuni malati, poi si prosegue in una stanza dove sono raccolti gli antichi strumenti medici per la misurazione di altezza, circonferenza del bacino, del cranio, etc. Poi ancora una sala racchiude i busti di persone appartenenti a tutte le etnie all'epoca studiate, in fondo troviamo una yurta, di cui ignoro la motivazione. Ero l'unica a girare per queste stanze, probabilmente nessuno si spinge fino al 4° piano, anche se ne vale la pena considerando che il museo è poco spiegato, ma gratuito e visibile a tutti. 

Per gli amanti del genere ci sono anche due Musei delle Cere Anatomiche, il Museo di Anatomia Patologica, il Museo di Zoologia della Facoltà di Veterinaria. Per noi è stata sufficiente la visione dei primi tre che abbiamo descritto. 

 

Ci spostiamo verso il centro dove constatiamo che i prezzi dei parcheggi sono quelli che temevamo, addirittura decidiamo di fare l'investimento di pagare 2,50 € all'ora anzichè 2,40 €, ma di mettere l'auto in un parcheggio coperto per non avere l'assillo del parcometro che scada. Vediamo subito quella che in molti chiamano "La Piccola Venezia", una finestrella dalla quale vi è un scorcio della vecchia Bologna, quando i fiumi scorrevano e non erano sotterranei come lo sono ora. Questo canale, il Reno, entrava in città passando sotto le mura, ora scomparse, attraversando tutta la città. Vi erano installate ruote idrauliche ed esistono foto di fine ottocento che le documentano.

 

Per pranzo approfittiamo di un'offerta interessante. Infatti, acquistando uno spazzolino da denti della Colgate, ci viene recapitato a casa uno smartbox "Viva la Pizza" del valore di 24,90 €, ma che noi paghiamo solo 2,50 € (il costo dello spazzolino) e prenotiamo il pranzo al ristorante "Rossopomodoro" ed il buono comprende una pizza margherita, birra, caffè e dolce. Molto soddisfatti, soprattutto per il prezzo. La pizzeria, inoltre, si trova nel pieno centro storico della città. 

 

TEATRO ANATOMICO

Ci sono molte cose da visitare, noi oltre ad un giretto della città scegliamo di vedere il Teatro Anatomico, che si trova nella sezione più antica dell'università di Bologna, chiamata Archiginnasio, (le sedi moderne si sono tutte spostate) ed è qui che si svolsero alcune fra le prime autopsie e studi anatomici sulle salme. Il teatro è piccolo e l'ingresso costa 3 €, ma anche se non è una visita lunga vale la pena di farla perchè di sale come questa non ve ne sono molte al mondo, tralasciando la bellezza degli intagli di legno, proprio per la sua funzione. Il custode ci mostra anche l'Aula Magna di giurisprudenza e ci spiega il perchè di ogni affresco. Siamo stati fortunati perchè ci ha raccontato le origini dell'università e ci ha fatto fare un giro di una mezzoretta circa. Purtroppo la bilblioteca è visibile solo agli utilizzatori.

Per non cambiare ambito di studi, c'è anche il Palazzo Poggi con il suo museo. L'ingresso costa 1 o 3 € a seconda se si è studenti o meno. Noi non abbiamo, però, molto tempo e non abbiamo neanche le conoscenze basilari per poter apprezzare questa esposiozone al meglio, mi sento un po' dispiaciuta, ma decidiamo di saltarlo. 

PIAZZA MAGGIORE

Su consiglio del custode del Teatro Anatomico, siamo andati a visitare le sale del comune di Bologna che si trova nella piazza Maggiore (ingresso gratuito). Dall'ultimo piano si ha anche una bella vista sulla piazza. Scesi di nuovo in piazza siamo entrati nella Salaborsa, che fu il cuore pulsante della borsa bolognese, ora è uno spazio dagli innumerevoli utilizzi, vi è un'esposizione di gicattoli antichi, sotto il pavimento in cristallo si intravedono gli scavi archeologici di costruzioni risalenti addirittura all'epoca etrusca, ma il suo indirizzo principale è quello di essere una biblioteca aperta al pubblico. 

Ciò che domina la piazza, come in tutte le città italiane, è la Basilica dedicata a San Petronio. Contrariamente a quanto sperato dal suo architetto, si intona ancora con i mattoni rossi delle costruzioni accanto. Infatti, è molto interessante rispetto alle altre basiliche perchè è incompiuta, si nota la facciata in mattoni obliqui che avevano lo scopo di aggrapparsi al marmo che avrebbe dovuto ricoprirla, come lo è nella fascia bassa degli ingressi. Forse sarebbe stata una sorella minore del Duomo di Milano, bellissima, ma non affascinante come lo è ora, forse. Anche internamente ci sono solo pochi affreschi e le vetrate sono in parte colorate e piombate ed in parte trasparenti, questo unito alla mancanza di affreschi, la rende una delle chiese più luminose che io abbia mai visto. Anche se non sembra è la sesta chiesa più grande d'Europa (dopo San Pietro, Saint Paul a Londra, la cattedrale di Siviglia, il Duomo di Milano e il Duomo di Firenze). Interessante è anche la meridiana, anche se non sono riuscita a capirne il funzionamento.

Ai turisti in cerca di curiosità, i bolognesi amano spesso indicare una particolare vista della Fontana di Nettuno al centro della piazza, non mancando di narrare loro che il Giambologna volesse realizzare il Nettuno con i genitali più grandi ma la Chiesa glielo proibì. Lo scultore però non si arrese, infatti disegnò la statua in maniera tale che da una particolare angolazione il pollice della mano sinistra tesa del Nettuno sembri spuntare direttamente dal basso ventre, facendogli suggerire (eretto) il genitale; a prova dello stesso, viene mostrata ai turisti, una pietra pavimentale nera, detta anche "della vergogna" posta in un punto ben preciso in Piazza del Nettuno che ne agevola la visione. Altre curiosità sulla fontana sono che il tridente simbolo della Maserati, casa automobilistica fondata a Bologna, è stato ripreso da quello della fontana. Mentre a Bruxelles nel quartiere dell'esposizione universale esiste una copia esatta della fontana, voluta dal re Leopoldo II del Belgio.

 

IL MAGICO VOLTONE DEL PALAZZO DI RE ENZO

Si dice che se ci si accosta ad uno dei quattro angoli del Voltone del Podestà e si sussurra qualcosa a voce anche bassissima, colui che è accostato all'angolo opposto capisce tutto. Miracoli dell'architettura rinascimentale che tendeva a stupire con effetti speciali, io però non sono riuscita a sentire nulla. 

 

SANTUARIO MADONNA DI SAN LUCA

Usciamo finalmente da quel parcheggio che è stato un salasso e ci dirigiamo in auto verso il Santuario della Madonna di San Luca. La cosa che mi ha stupito di più è il porticato che collega Bologna al santuario. Con il crescere dell'afflusso di pellegrini, intorno al 1655, si decise di costruire il lunghissimo portico, per proteggere i pellegrini dalla pioggia. Il portico consta di 666 archi e 15 cappelle: con i suoi 3,8 km pare essere il portico più lungo al mondo. La chiesa non è particolarmente degna di nota anche se probabilmente ha una vista incantevole sulla città, che noi non abbiamo goduto perchè stava per scopiare un temporale. 

 

Per cena abbiamo ancora uno smartbox che ci è stato regalato e scegliamo il ristorante "Camera a Sud" nel centro storico. Il locale è molto particolare, che ricorda i ritrovi parigini degli intellettuali. Le portate sono semplici e con particolare attenzione alla cucina vegetariana ed etnica. Con una spesa di 55 € abbiamo preso 3 antipasti, due piatti (cuscus e pollo all'indiana), due birre media, un calice di vino, due dolci e due caffè. Abbiamo mangiato molto bene e siamo usciti soddisfatti. 

 

Decidiamo di alloggiare poco fuori dal centro della città per trovare delle tariffe convenienti e prenotiamo al Centro Turistico Città di Bologna per 36 € a notte, anzichè una camera, ci viene offerto un piccolo bungalow in legno, comunque adatto alle nostre esigenze, piccolo, ma pulito e accogliente. 



3° giorno – prima di tornare a casa possiamo ancora concederci una piccola sosta e decidiamo di andare a Castell'Aquato, circa 30 km da Piacenza. 

 

CASTELL'ARQUATO

Il paese è un caratteristico borgo medievale dove spicca la Rocca Viscontea, interamente realizzato in mattoni di cotto, oggi ospita il Museo della Cultura Medievale.

La piazzetta principale si trova in cima al monte e, purtroppo, è raggiungibile a piedi ed è diventata un svilente parcheggio. Il Palazzo del Podestà, ad esempio, non è godibile come lo sarebbe spoglio dalle auto che lo circondano. 

Risente dello stesso problema, anche se sul retro, la Collegiata di Santa Maria, la chiesa principale del paese.Un edificio completamente ricostruito dopo il terremoto del 1117 e consacrato nel 1122. Bellissima nella sua semplicità. 

Le stradine del borgo sono tutte caratteristiche e si intravede, tra una casa medievale ed un'altra, qualche enoteca ideale per fermarsi a riposare. Anzichè scendere dal centro del paese, dal quale eravamo saliti, scegliamo di percorrere le mura esterne che dalla Rocca portano al viale della Rimembranza, dalle quali si può vedere tutto il paesaggio circostante.

 

Probabilmente questo paese avrebbe meritato più attenzione, ma è stata una decisione presa all'ultimo momento e non ci eravamo preparati. Inoltre il nostro tempo è ormai terminato e dobbiamo rientrare a casa. 

 

Abbiamo percorso poco meno di 900 km e abbiamo speso circa 200 € per due giorni (alloggio, ristoranti, benzina, autostrada e ingressi), grazie alla bassa stagione della riviera, ma soprattutto grazie agli smartbox per Bologna. 



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