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Venaria Reale & Aglié

Questa notte è la Notte Europea dei Musei. Un'iniziativa che dovrebbe avere lo scopo di promuove i musei ed in generale i luoghi culturali del nostro Paese e di tutta l'Europa. 

Non posso giudicare come sia stato promosso quest'evento all'estero, ma in Italia, come al solito è quasi passato inosservato. Pochissima pubblicità digitale, pressochè assente quella cartacea, con il risultato che quasi nessuno sapeva dell'esistenza di questa "notte".

Io lo vengo a sapere un po' per caso, grazie ad una newsletter di bilancio aziendale alla quale sono iscritta e che, andando fuori tema, mi ha informato di questa cosa.

Nella mia zona calma piatta, nessuno vi aderisce. E pensare che c'è un'altissima concentrazione di luoghi patrimonio dell'Unesco... Mi riesco a consolare dallo sconforto solo appurando che nella grande metropoli milanese, la sola istituzione a partecipare è Brera. No comment. 

Penso quindi al torinese e trovo una ricca selezione di palazzi e musei, il mio scopo, però, era quello di vedere la celebre Venaria, ma nulla, non è menzionata. Vado sul sito della reggia ed ecco lì nascosto fra le news un accenno alla Notte dei Musei. Telefono e mi confermano la partecipazione (vuoi dire che se chiamo tutti i musei di Milano qualcosa salta fuori? Bah...).

Il sito del Mibac (Ministero dei Beni Culturali) fa un elenco approssimativo e non esaustivo dei siti che partecipano al programma (infatti la Venaria non c'è), ma non li divide per provincia e tanto meno per regione, con il risultato che bisogna leggersi 8 pagine di luoghi nè in ordine alfabetico, nè tantomeno in ordine geografico e senza foto, per trovare quello che si cerca. Forse è più semplice telefonare a tutti. 

 

Prima di iniziare la nostra gita tra i castelli torinesi, ci dirigiamo al McBunn di Rivoli, che è un ristorante improntato come un fastfood (menù, vassoietti, hamburgher, nessun servizio al tavolo, etc...), ma che invita la clientela a godersi il pasto con calma e offre specialità piemontesi.

Il menù è scritto rigorosamente in dialetto torinese. Io scelgo la "Piemunteisa", una tartar ottima e la "Prus" una robiola cotta al forno con le pere. Anche gli haburgher hanno un aspetto molto invitante, con vero pane. Il tutto annaffiato da una buona lattina di molecola, ovvero la cola di Torino dedicata alla Mole Antonelliana. 

Il Mcbunn costa un po' di più di un normale fastfood, ma sulla qualità non si discute.

 

REGGIA DI VENARIA REALE

Arriviamo alla Reggia di Venaria che è già pieno di auto parcheggiate un po' ovunque. Infatti, oltre al palazzo aperto la notte, c'è anche la fiera delle rose e ad accorrere sono tantissimi. Facciamo il biglietto a 1 € (normalmente costa 25 €) e ci dirigiamo verso la lunghissima fila per l'ingresso. Poi mi viene un'idea e vado verso i giardini scoprendo che si può entrare da quella parte saltando tutta la coda. Ecco la solita organizzazione all'italiana, anzichè dire ai visitatori che ci sono due ingressi e dimezzare la coda di ingresso, la guardia adetta all'ingresso dai giardini (a 20 metri di distanza dall'altro) stacca i biglietti a quelli un minimo più svegli che hanno avuto questa idea. 

 

Le sale sono molto belle, un po' spoglie a dire il vero, rispetto agli altri palazzi che ho potuto visitare, ma comunque bellissime. L'edificio è enorme, è la seconda reggia più grande d'italia, dopo la reggia di Caserta, che è la più grande al mondo. La cosa che la rende un po' diversa dalle altre del suo genere è la vicinanza al borgo, molto carino, ma che non abbiamo potuto visitare per mancanza di tempo.

Il palazzo e tutto ciò che gli sta intorno furono costruiti intorno al 1675, ma il loro trascorso non fu roseo. Un po' di assedi, Napoleone distrusse i giardini per farne una piazza d'armi, il complesso si trasformò in caserma ed infine in un allevamento di stalloni, il che portò ad un progressivo degrado. 

Il recupero della reggia di Venaria Reale è considerato uno dei più grandi cantieri di restauro europeo. Il costo dei lavori fu di 280 milioni di €. L'apertura del complesso si è tenuta il 13 ottobre 2007. 

 

Girare per il castello non è stato semplice perchè c'era moltissima gente (evidentemente da qualche parte l'evento è stato pubblicizzato). Intorno alle 22 c'è stato uno spettacolo di fontane danzanti e luminose a ritmo di musica, una bella idea. Anche questo non è stato riportato da nessuna parte, ma ho sentito per caso una guida che ne parlava, così ci siamo fermati a vedere. 

Il piano superiore non è visitabile e neanche i giardini perchè, seppur aperti al pubblico, al buio completo, senza neanche un lampione. Peccato, avrebbero dovuto essere splendidi. Dalla cartina che abbiamo scaricato da internet (perchè non veniva fornita a chi pagava il biglietto 1 €) assomigliano a quelli di Versaille, ma contenuti. Non tutto il parco è stato recuperato. 

Di interesse c'è la fontana d'Ercole, improntata sull'idea del sublime romantico, dove la natura doveva dominare e quindi pareva ovvio creare artificialmente finte grotte con conchiglie marine, tufo e nicchie, ponendole al fianco dei geometrici giardini all'italiana. A metà Settecento si iniziò la demolizione della struttura e i marmi vennero rimossi. Ne sono stati identificati alcuni reimpiegati in residenze nobiliari piemontesi, in particolare nel castello di Govone. 

C'è poi il Tempio di Diana, che era la spettacolare meta della passeggiata seicentesca lungo l’Allea Centrale. Soggetti classici e imitazioni di elementi naturali, sculture e architettura si integravano nell’opera e l’acqua aveva fondamentale valore estetico. In seguito, il cambiamento del gusto e soprattutto la ricerca di una prospettiva infinita, caratterizzante i giardini del Settecento, condussero, su progetto di Michelangelo Garove, ad eliminare il Tempio di Diana, che segnava la fine dell’Allea. Ora rimangono solo le fondamenta. 

 

CASTELLO DI AGLIE'

La nostra seconda tappa sulla via del ritorno è il castello di Agliè, una fra le più belle residenze sabaude. Famosa anche per essere stata la location di "Elisa di Rivombrosa". Arriviamo alle 23.30 e facciamo il biglietto (sempre 1 €), questa volta io non lo pago neanche per una serie di riduzioni studenti. Normalmente il biglietto costa 4 €, ma ci sono molte riduzioni per i ragazzi fino ai 25 anni. 

La visita è guidata e a numero chiuso, non si può vagare per il castello ed una guida severissima chiude la fila. Vediamo il piano nobile, molto bello, tenuto benissimo e "moderno" rispetto agli arredamenti barocchi che siamo abituati ad incontrare nelle residenze nobiliari. Lo stile che domina è lo stile impero ed è tutto più leggero. Vi sono tre sale dedicate al gioco, con biliardi o antenati dei nostri tavoli verdi, lunghi corridoi per la conversazione ed una biblioteca. La sala da ballo ha la particolarità di essere completamente affrescata dal pavimento alla volta, senza pannelli di legno e senza quadri alle pareti, è molto particolare. 

Anche qui avrei apprezzato vedere i giardini, ma erano spenti e chiusi. Credo che tornerò a vederli, insieme alle cucine, che pare siano molto belle ma che non abbiamo visto. Alla fine è a questo che servono questi eventi, a portare visitatori paganti il prezzo pieno. Mi hanno convinto!

 

 

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