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Vienna - Austria

1° giorno ​​- abbiamo preso l'autostrada in direzione Milano e successivamente Venezia, quando si arriva allo svincolo, abbiamo proseguito per l'A22 in direzione Brennero ed uscire a Vipiteno, così facendo abbiamo evitato di passare la dogana per l'Austria sul ponte a pagamento (obbligatorio in  autostrada ) ed essendo questa una vacanza low-cost mi sembra giusto dirlo. Arrivati in frontiera bisogna richiedere la vignette (un abbonamento per utilizzare le autostrade austriache durante il soggiorno), l'abbiamo presa per 10 giorni al costo di 7,90 € Abbiamo proseguito per Innsbruck sulla A13 e arrivati alla città ci hanno fatto pagare 2,50 € ad un casello, nonostante la vignette, non è poi più capitato. Prima di entrare nella città sulla destra c'è un ufficio informazioni dove parlano sufficientemente italiano, altrimenti un ottimo inglese.

Purtroppo siamo solo di passaggio a Innsbruck e quindi non ci soffermeremo bene a visitare la città che però meriterà sicuramente un viaggio più approfondito perchè è molto carina, magari vero Natale perchè l'Austria è davvero magica per le feste. 

2° giorno - avendo trovato nell'ufficio turistico delle informazioni sul castello di Newshwanstein (Germania), convinco il mio compagno di viaggi a prenderci una piccola parentesi lungo il percorso verso la capitale e credetemi ne è valsa davvero la pena.

 

CASTELLO DI NEWSHWAINSTEN

Prendiamo l'autostrada per passare in Germania (lasciando la tenda montata a Innsbruck), le due nazioni che attraverseremo oggi hanno cartelli blu per le strade a pedaggio e verdi per quelle normali, il contrario dell'Italia. Siamo arrivati al castello alle 10.50 e scortati da un parcheggiatore agrigentino abbiamo lasciato l'auto, 4,50 € per tutta la giornata.

Delizioso il posto e le sue casette tipiche. Abbiamo comprato una guida e abbiamo pagato i biglietti ridotti 8 € e per evitare le code ci hanno dato un orario di entrata. Nel frattempo siamo saliti fino al castello a piedi, ci sono mezzi come carrozza o un camioncino militare del 15-18, che non costano molto, ma anche se la meta sembra lontana, non lasciatevi intimorire è una piacevole passeggiata all'ombra anche se i locali dicono che sono tre quarti d'ora in salita, non è vero e lo dice una che è allergica alla fatica.

Abbiamo mangiato al ristorantino che si trova appena prima del castello sulla sinistra, è molto carino ed economico. La visita comincia puntualissima come scritto sul biglietto, il castello è bellissimo anche se le sale da visitare sono poche. L'audioguida è compresa nel prezzo e la visita dura una mezzoretta circa, finita la quale ci siamo avviati verso la strada del ritorno. Il castello è particolarmente scenografico e fu costruito nella seconda metà del XIX secolo, è quindi abbastanza recente, da re Ludwig II, cugino della principessa Sissi. Questo e gli altri palazzi che fece costruire intorno sono un richiamo alle antiche leggende bavaresi e un’ispirazione per il suo caro amico Wagner.  

La vista della facciata del castello ci porta subito nel mondo delle fiabe, pare che Walt Disney sia venuto fin qui dall'America per vederlo e progettare il suo castello di Disneyland Anaheim su questo stile. Le stanze visitabili non sono moltissime però vale senz'altro la pena. Tutte le camere, infatti, sono state progettate dall'architetto di corte e da due scenografi, sotto la stretta supervisione del re committente, questo solo per fare capire quanto ogni ornamento dovesse stupire. L'ammirazione a Wagner è tangibile da quanti riferimenti ci sono di lui all'interno del palazzo. 

Anche se la premessa è proprio quella di entrare in un palazzo di fine Ottocento, pochi minuti a vagare tra una sala e l'altra e chiunque si scorderà di questo, tutto sembra riportare ad un'epoca medievale. A questo punto, quindi, sarà interessante notare come le stanze venivano scaldate da un impianto ad aria calda, l'acqua corrente è portata in ogni stanza sin dalla sua costruzione e nei bagni lo sciacquone funziona perfettamente. Il re chiamava la servitù e gli aiutanti servendosi di un sistema di campanelli elettrici. Al terzo e al quarto piano c'erano persino dei telefoni. I pasti non dovevano essere trasportati con difficoltà su per le scale perché per questi era a disposizione un montacarichi. Già durante la costruzione del castello ci si era serviti di moderni mezzi della tecnica. Le gru da carico ad esempio venivano azionate da macchine a vapore e la Sala del trono venne costruita come una struttura in acciaio, poi rivestita. Una peculiarità di Neuschwanstein sono i vetri delle finestre di grandi dimensioni. Ai tempi di Ludovico II la realizzazione di tali misure risultava ancora inusuale.

La visita inizia dal salone d'ingresso inferiore che ha delle belle volte affrescate. Nella sala del trono sembra quasi di essere all'interno di una chiesa bizantina, ogni parete a ricoperta di mosaici su sfondo dorato e dal soffitto pende un imponente lampadario di quattro metri di altezza che si estende al terzo e quarto piano. La combinazione di chiesa e Sala del trono illustra la concezione del potere secondo Ludovico II. Egli non si considerava infatti solo re per grazia divina, ma anche mediatore fra Dio e il mondo nella sua totalità. 

Non abbiamo potuto andarci, ma vicino a Neuschwanstein si trova la gola di Pöllat, sormontata da un ponte (Marienbrücke) alto 90 metri dal quale si può godere di una splendida vista sul castello e sulle montagne bavaresi. 

 

MUSEO SWAROWSKI
Tornati in Austria che era ancora presto abbiamo deciso di fermarci al museo degli Swarowski alle porte di Innsruck. Ben segnalato in autostrada, non fatichiamo a raggiungere il posto. Per l'entrata sono 8 € a testa, non è un museo speciale, ma, se c'è tempo, è piacevole da visitare, anche solo dall'esterno con la sua fontana a forma di testa umana ricoperta d'erba ed il labirinto. Entrati sotto la collinetta, ci sono diverse stanze che ricreano ambienti un po' astratti. Nulla di eccezionale però e nemmeno un accenno alla produzione o alla storia dell'azienda Swarowski, questo mi è dispiaciuto perchè era un po' il motivo della mia visita. Alla fine del tour c'è un negozio, i prezzi sono identici a quelli dei negozi, c'è da dire, però, che è davvero enorme e qui si può trovare qualunque cosa si cerca.

Il parco circostante il museo è carino, c'è un labirinto, qualche gioco per bambini e qualche installazione di artisti emergenti, ma non credo che valga comunque il prezzo del biglietto.

 

Dopo aver cenato in campeggio, con l'auto abbiamo raggiunto il centro della città e visitato gli innumerevoli negozietti aperti fino a mezzanotte comprando qualche souvenir. Curiosi sono i molteplici negozi di palline di natale e uova di Pasqua fuori stagione. Nella piazza vediamo il celebre tettuccio d'oro o Goldenes Dachl, voluto da Massimiliano d'Asburgo per le sue nozze, consta 2657 lamine di rame dorato a fuoco e spicca nella notte, anche grazie all'importante illuminazione dedicatagli. So che all'interno c'è un museo, ma non abbiamo avuto l'occasione di vederlo. Tettuccio a parte, tutti gli edifici della zona meritano ammirazione perchè sono davvero molto belli e le vie sono suggestive.

3° giorno - prima di partire paghiamo il conto delle due notti in campeggio, che è di 38,20 € a coppia e ci lasciano un biglietto con lo sconto del 10% da utilizzare nel campeggio successivo. Passiamo la giornata a viaggiare e arriviamo nel nostro campeggio di Vienna, paghiamo anticipatamente 73 euro per due persone per 4 notti, calcolato già lo sconto. Alla reception acquistiamo la ViennaCard che ci da l'utilizzo gratuito dei mezzi e sconti per i musei.

 

4° giorno - la prima tappa è stato il castello di Shoenbrunn. Prendiamo il bus 91A all'entrata del campeggio, fino alla fermata dove si vede un grosso cartello "U" (U-Bahn, metropolitana, il nome della fermata della metro è Kaisermuhlen).

 

CASTELLO DI SHOENBRUNN

Abbiamo cercato di risparmiare in tutto ma qui non si può, abbiamo preso il Pass Gold che permette l'entrata a tutto quanto c'è da vedere e lo consiglio vivamente ance se il suo costo è di 36 € a testa. La serra delle palme e quella del deserto sono da vedere, così come il museo delle carrozze e la Gloriette merita di essere raggiunta, anche se è un po' faticoso, perchè la vista del panorama è speciale. Lo zoo originale fatto costruire dalla regina è uno dei più antichi ancora esistenti. La serra delle palme progettata e costruita verso la fine dell’Ottocento è una delle più imponenti d’Europa e una delle cose che mi è piaciuta di più di tutto il parco. In un angolo del parco, verso la fine del XVIII secolo sono state ricostruite delle rovine romane, secondo la moda dell’epoca, che rappresentavano le teme di Tito e Vespasiano.
Il castello una volta si trovava in campagna, ma ormai è stato inglobato nella città ed ora si trova nella periferia a est di Vienna. Rimase in uso fino al crollo della monarchia asburgica, alla fine della Prima Guerra Mondiale.

5° giorno - con la metro siamo giunti al duomo di Santo Stefano e abbiamo visto il suo grosso portone, chiamato “portale dei giganti” dopo il ritrovamento di un osso di mammut sul sito.

 

CASTELLO DI HOFBURG

Abbiamo visitato nella mattinata il castello di Hofburg, la quale visita si completa con la visione di un museo dedicato alla vita della principessa Sissi e alle sale contenenti la porcellane e le argenterie di corte. Particolarmente interessanti sono gli appartamenti di Sissi con i suoi attrezzi ginnici integrati con l’eleganza degli alloggi. Il prezzo di tutto è stato di 8,90 € a testa.

 

MUSEO DEI PAPIRI e BIBLIOTECA NAZIONALE
Il pomeriggio abbiamo proseguito per il museo dei papiri, meno di 2 € l'ingresso, ma comunque soldi rubati, non ne vale assolutamente la pena. Molto bella è, invece, la vicina Biblioteca Nazionale (4,50 € a testa) dove si possono vedere i passaggi segreti fra gli scafali e due grossi golbi, uno celeste ed uno terrestre, del diametro di un metro.

6° giorno - la giornata è stata dedicata alla visita del museo di storia naturale (6 € a testa) che a me piace sempre moltissimo e la visita del Prater.

 

PRATER

Il giro sulla famosa ruota panoramica costa ben 8 € a persona e non ne vale la pena, ma si può andare a Vienna e non salirci? No, di certo, mi ha consolato il piccolo museo sulla vita della ruota, creato per smaltire la coda, ricavato all'interno di 15 delle 30 cabine che dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale non sono più stati messi in funzione. Prima di tornare a casa abbiamo fatto un giro nella casa degli spettri che mi ha terrorizzato, ma immagino che questo non accada alle persone normali, per tranquillizzarmi sono stata costretta a mangiare la frutta caramellata delle bancarelle

7° giorno - la giornata è spesa praticamente solo in viaggio, è il momento di tornare a casa. Durante il ritorno ripercorriamo tutte le tappe del nostro viaggio. Sono convinta di aver visto tutto quello che c'era da vedere, non ci siamo fatti mancare nulla, non abbiamo forse dormito al Grand Hotel ma credo che un po' di spirito di avventura non guasti mai.

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