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Caraibi Occidentali e Jucatan - Messico

10° giorno - vista la convenienza delle crociere non abbiamo resistito ed eccoci di nuovo a bordo. Non è stata una scelta avventata, anche questa l'abbiamo prenotata con tre mesi di anticipo. Questa volta stiamo al largo per 7 notti e con la Carnival Cruise. Il sito di prenotazione è tutto in inglese, ma molto semplice e con alcune offerte irresistibili. La nostra nave è la Glory e compreso di pasti la cifra è di 530 € a testa. L'unico inconveniente che può esserci nelle prenotazioni è che tutte le comunicazioni sono inviate in inglese fluente, ma non proprio semplicissimo. Comunque si riesce a capire tutto. Lo faccio notare perchè, invece, la Royal Carribean ha una sede anche in Italia e non appena effettuata la prenotazione online, un'operatrice telefona per sapere se abbiamo capito tutto, a che ora vogliamo prenotare la cena, etc. Questo permette a chi non ha molta conoscenza dell'inglese di prenotare con tranquillità e di avere un referente italiano per qualsiasi domanda. Fortunatamente questo problema, per noi, è minimo.
 
Lo shuttle dell’albergo parte alle 12. Le operazioni di imbarco sono molto più veloci rispetto alla Royal. Riguardo alla nave, anche, la Carnival Glory, le differenze sono subito evidenti. I corridoi sono molto più ampi, la camera è quasi il doppio di grandezza e ha due oblò verso l’oceano, un armadio a tre ante, moltissimi cassetti, un tavolino e due poltroncine (in entrambe le crociere abbiamo preso la cabina più economica). L’unica pecca è che anziché un letto matrimoniale ne abbiamo due singoli, non unibili perché ad altezze diverse. Ci sono accappatoi e teli per la piscina.
Il pranzo che ci viene offerto è a buffet, meno vario di quello della precedente nave, ma superiore di qualità. Ci viene offerto anche prosecco a volontà, da camerieri che passano in continuazione per servirne ancora. Il ponte principale è più piccolo, mentre la zona delle piscine è più ampia, c’è uno scivolo toboga e una maxischermo dove mostrano le partite. Per il resto la nave ha perso l’eleganza della Royal per lasciare spazio agli eccessi in tutti i campi. Colori vivaci accostati in contrasto, luci ovunque e un generale senso di opulenza un po’ pacchiana, ma tutto sommato divertente. Anche gli ospiti sono diversi. I veri americani abbondano. Una signora si avvicina a me e mi dice “sei bellissima e il tuo viso traspare quello che sei realmente, bella fuori, ma soprattutto dentro”. Non nascondo che mi abbia fatto piacere, ma è una confessione tutta “americana”, noi non siamo abituati a questo genere di esternazioni.
Il programma della giornata è scritto solo in inglese, mentre prima avevamo la nostra copia italiana. Per noi non è un problema, ma è un limite da evidenziare. Interpreti italiani non ce ne sono.
Ceniamo alle 20 al ristorante Golden, i piatti sono qualitativamente superiori a quelli della Royal, in modo netto e ho anche l’occasione di assaggiare le polpette di alligatore.
 
11° giorno - oggi non vi sarà alcuno scalo, soltanto la navigazione verso il Messico. Quindi stiamo tutta la giornata sdraiati al sole. Alle 15 c’è una presentazione di orologi alla quale partecipiamo per spezzare un po’ la monotonia del dolce far niente.La sera dalle 19 in poi c’è l’incontro con il capitano della nave (italiano) e alle 19.45, per festeggiare il Natale alle porte, viene fatto nevicare all’interno della Lobby.
 
12° giorno - la nostra nave si ferma sull'Isola di Cozumel. Arrivati fin qui, è scontato che ci lanceremo alla scoperta delle rovine Maya. Il grande dilemma è Tulum o Chichen Itza? Queste ultime sarebbero un sogno, ma ci vuole molto tempo per raggiungerle (se siamo fortunati minimo 3 ore) e prevedendo una visita di almeno 1 ora, arriveremmo al porto per risalire sulla nave giusto qualche minuto prima che questa salpi. A lungo titubiamo, ma non possiamo proprio correre il rischio, quindi ci informiamo su come raggiungere Tulum, unico complesso Maya ancora esistente sul mare, ma di ben altro livello rispetto al precedente.
Il sito della Carnival è ricco di informazioni circa le possibili escursioni ed anche i prezzi che, ovviamente, sono più alti rispetto al fai-da-te, ma è normale. Così mi leggo bene tutto.
 
COZUMEL (Messico)
Arriviamo a Cozumel intorno alle 7.30 e una mezz’oretta dopo scendiamo a terra. Dalle mie ricerche prima di partire la nave avrebbe dovuto attraccare vicino al porto dove le navette portano a Playa del Carmen, ma scopro che ci sono due moli per le navi da crociera ed il nostro è molto lontano. Dobbiamo quindi prendere un taxi, qui ci sono i collettivi e riusciamo a prenderne uno, il costo è di 16$ per otto persone. Quindi prendiamo i biglietti per il traghetto al costo di 13$ a tratta (52$ per due persone andata e ritorno) e parliamo con i compagni di collettivo per sapere dove stanno andando ed eventualmente unirci a loro. Loro sono due adulti e dieci ragazzi più o meno della nostra età e hanno prenotato un tour per Tulum. Ottimo! Chiediamo di poterci aggregare (la loro escursione viene 45$ a persona che è un po’ più di quanto avevamo preventivato di spendere, ma l’organizzazione sembra anche più difficile del previsto). Il papà chiama il tour operator che dice che anche se ci sono due persone in più il prezzo non cambia e poiché loro hanno già pagato in anticipo viene da noi con un grande sorriso dicendo “Merry Christmas, per voi questa gita è gratis”. Insistiamo un po’ per pagare la nostra parte, ma non vogliono saperne.
 
AKTUN CHEN (Messico)
Così arrivati a Playa del Carmen prendiamo un pulmino e scopriamo che Tulum non sarà l’unica meta, prima ci fermiamo in un cenote, chiamato Aktun Chen, per la strada e partecipiamo alla visita di una grotta splendida, una delle più belle che abbia mai visto, dove entriamo nell’acqua di un fiume sotterraneo per attraversarla. Le radici degli alberi perforano la grotta per cercare il nutrimento e si fondono alle stallatiti. Davvero molto bella. Completano la visita un piccolo rettilario e la vista di un piccolo giaguaro, cervi e una specie di cinghialotti, tutti animali tipici della foresta messicana. Se non ho capito male sono disponibili due tipi di visite, una con la bassa marea, quella che abbiamo fatto, che permette di passeggiare con i piedi a bagno, l'altra, invece, accessibile solo ai sub, quando la marea è alta e l'acqua ha riempito interamente la grotta.
 
TULUM (Messico)
Riprendiamo il pulmino e andiamo verso Tulum. Fu la prima città maya avvistata dagli spagnoli nel 1500, in realtà non si trattava di una vera e propria città ma di un porto. Il biglietto di ingresso non è compreso e ci offriamo di pagarlo noi per tutti. Questa volta accettano. Il costo è di 57 pesos messicani (5$) e la biglietteria accetta solo moneta locale, quindi siamo costretti a cambiare i nostri euro in un ufficio di fianco alla biglietteria (proprio per caso) con un tasso molto sfavorevole, mi sembra evidente. Per 60€ ci danno 900 pesos, ma non possiamo far altro. Siamo riusciti a sdebitarci e abbiamo goduto di una gita ad un ottimo prezzo (la Carnival proponeva l’escursione solo a Tulum, senza le grotte, per 100$).
Le rovine sono splendide, ma il tempo che possiamo dedicargli è meno di un’ora. Non riesco a leggere tutti i cartelli per capire a cosa serve ogni edificio. Il mar dei caraibi che si vede dall’alto ha dei colori splendidi. Davvero molto bello.
Alle 15 (ora locale, ovvero un’ora indietro rispetto alla nave che usa l’ora di Miami) dobbiamo prendere l’ultimo traghetto per tornare indietro perché alle 16.30 (17.30 per la nave) si parte. Il traghetto ci mette circa un’oretta e lo stesso ci ha messo il pulmino per portarci a Tulum, in più c’è da considerare il viaggio in taxi per il porto. Avremo fatto circa 2 ore e mezza di viaggio per tratta.
 
13° giorno - il nostro programma di oggi prevede lo scalo a Costa Maya. Inizialmente pensavo fosse una fermata a caso lungo la Riviera Maya, così che mettendo la dicitura Costa Maya ci si poteva fermare nel porto più comodo. Poi, informandomi, ho scoperto che, invece, è una piccola regione turistica del Messico. Così si riaccende il sogno di vedere Chichen Itza, subito bruscamente spento quando ho guardato la cartina. Non abbiamo comunque intenzione di rimanere in nave, oggi è il giorno di Natale ed è la prima volta che abbandono casa, con estrema tristezza, quindi dobbiamo rendere questa giornata memorabile.
Scendiamo per primi dalla nave e ci dirigiamo subito verso il centro del paese perché vogliamo cercare un’escursione che si porti a Chacchoben, una zona archeologica di templi maya. La Carnival lo propone a 82$, ma siamo certi di trovarlo a meno. I primi uffici fanno lo stesso prezzo della nave e così ci spingiamo oltre. In tutto il centro il costo è lo stesso, ma bisogna cercare la zona dei taxi gialli, oltrepassata quella dei bus, per trovare quello che cerchiamo. Infatti troviamo la Pelican Tour che ci offre lo stesso tour a 40$ a testa, meno della metà. Paghiamo e nell’attesa che arrivino tutti i partecipanti andiamo a vedere il museo maya che si trova lì davanti, un po’ deprimente e dire la verità, ma gratuito.
 
CHACCHOBEN (Messico)
Ci vuole un’oretta per raggiungere Chacchoben, la guida ci fornisce anche acqua fresca a volontà. Il sito non è molto vasto, ma più grande di Tulum e ci sono tre delle classiche piramidi a gradoni dei maya. Vediamo il Tempio della Luna, quello del Sole e quello di Venere, tutti circondati dalla folta giungla messicana.
Al ritorno la guida ci chiede se vogliamo tornare al porto oppure fermarci nella zona delle spiagge (la Carnival offriva la combo Chacchoben + spiaggia a 120$, mentre qui è incluso). Scegliamo di fermarci al villaggio dei pescatori, ma non c’è molto da vedere anche se la spiaggia ed il mare sono bellissimi. I taxi per tornare al porto chiedono 2$ a persona, ma preferiamo passeggiare per vedere il faro ed una spiaggia di coralli fossili. Non ne avevo mai vista una simile, non è tenuta molto bene perché ci sono rifiuti un po’ ovunque, ma le pietre sono molto interessanti e si possono prendere. Ammetto che non conosco le leggi sull’esportazione di coralli e conchiglie dal Messico, ma questi sono sassi, ce ne sono moltissimi e, comunque, non mi hanno arrestata.
 
MAHAHUAL (Messico)
A Mahahual tutto è stato costruito per i crocieristi, non c’è nulla di autentico. I negozi si dividono in due categorie, quelli che vendono colorati souvenir e quelli che vendono gioielli, lo fanno anche a prezzi molto interessanti, ma bisognerebbe conoscere meglio quello che si compra per andare sul sicuro. Ci sono alcune piccole botteghe che hanno una quantità di diamanti e smeraldi da far impallidire uno sceicco ed il tutto montato su argento rodiato, bah… C’è anche la possibilità di incontrare i delfini che, però, sono rinchiusi in una piscina molto piccola e costretti a nuotare nella vasca per tutto il giorno con i turisti che pagano un prezzo dai 100 ai 130$ per poterli incontrare. Sicuramente una foto abbracciati ad un delfino è un bel ricordo da portarsi a casa, ma bisogna anche considerare le condizioni con le quali vengono curati gli animali.
 
14° giorno - ancora un nuovo stato ci sarà da visitare oggi perchè attracchiamo a Mahogany Bay, in Hoduras.
 
MAHOGANY BAY (Honduras)

Si tratta sempre di un'isola dei Caraibi, credo di aver capito che Mahogany Bay è il nome della spiaggia, mentre Sandy Bay è quello dell'isola, ma non ne sono certa. La spiaggia di West Bay, inoltre, è considerata una delle 10 spiagge più belle del mondo. Ancora una volta siamo di fronte ad un covo di pirati, si parla del temibile Henry Morgan che si arrese alla corona spagnola solo dopo l'attacco di Port Royale. Purtroppo sembra subito molto turistica (lo so, sembra assurdo detto da chi è su una nave da crociera, ma il nostro scopo è sempre quello di raggiungere i posti più genuini e impregnati di storia del paese, indipendentemente da quale sia il mezzo di trasporto). Dalla spiaggia parte addirittura una seggiovia per raggiungere l'interno.
L’isola di Roatan ha moltissima storia alle spalle. Un piccolo gazebo in paglia nella piazza principale ce la racconta. È stata scoperta nel 1402 da Cristoforo Colombo che l’ha rivendicata per la sua regina Isabella. Negli anni successivi, nei quali anche i corsari inglesi ed i bucanieri francesi hanno iniziato a solcare le sue acque, è diventato un covo di pirati nonché luogo nel quale sorgeva la celebre Port Royale. L’epilogo è simile a quello di altre isole caraibiche, gli indigeni, dapprima considerati amichevoli, vengono portati all’Havana, venduti e trasferiti nuovamente nelle piantagioni ed in breve tempo il popolo di Roatan viene sterminato.
Dalle stampe dell’epoca sembra che il popolo di quest’isola fosse molto simile, come usanze e tradizioni, all’attuale popolo centro africano. Anche le maschere tribali e le capanne erano fatte nella stessa maniera.
Ora di questa isola carica di storia non rimane altro che un porto crocieristico con i soliti negozi di diamanti e tanzanite, borsette con la scritta “welcome to Roatan”, etc. In realtà non ho avuto occasione di girare bene l’isola quindi parlo essenzialmente della baia di Moaghany. Una cosa interessante è che nella piazzetta c’è un piccolo ufficio dove è possibile far timbrare il proprio passaporto gratuitamente, se si vuole si può lasciare un’offerta al Rotary Club. È sempre un piacevole souvenir.
Per il resto non c’è altro che spiagge e mare, bellissimo mare. Un molo molto lungo porta lontano dalla costa dove è possibile fare snorkeling. Ci sono molti coralli, ma non tantissimi pesci. Una seggiovia (12$) priva della possibilità di passeggiare in riva al mare per raggiungere la spiaggia, distante circa 500 metri, ma pare che sia sempre piena. C’è la possibilità anche di attraversare il fiume legati ad una fune, anche questa attrazione molto gettonata, risalire le sue acque con il kayak e ancora l’incontro con i delfini, che questa volta non sono in una vasca, ma in una porzione recintata di mare, meglio di Mahahual, ma le considerazioni rimangono le stesse. Ci sono alcuni taxi che credo siano disposti a portare i turisti in zone magari meno frequentate, in modo da godere meglio delle spiagge e del mare, ma non abbiamo avuto molto tempo e non abbiamo approfittato di questa opportunità.
Dal molo si vedono due relitti arrugginiti di pescherecci, probabilmente lasciati lì come ulteriore attrazione per i turisti. Dopo essere risaliti in nave ci concediamo di guardare il tramonto nella jacuzzi bollente a prua, dove si ha una splendida visuale.
 
15° giorno - se il nostro passaporto avesse un visto per tutti gli stati visitati, oggi potrebbe aggiungere quello delle Isole Cayman, che sono uno stato proprio.
 
GRAND CAYMAN (Isole Cayman)
Le isole sono situate nel Mare delle Antille e sono tre. Furono scoperte da Cristoforo Colombo nel 1503 e poi, guarda che caso, assediate dai pirati finchè non caddero sotto il dominio, questa volta, inglese. Adesso sono un paradiso fiscale perchè vi è l'esenzione dalle imposte, concessa già nel Settecento da re Giorgio III. Le escursioni che si possono fare sono molteplici, ma quello che sembra davvero interessante è poter nuotare ed interagire in acqua con tartarughe (è un importante luogo di nidificazione), razze e delfini. 
Come in molti porti crocieristici, anche Grand Cayman ha il suo centro commerciale ricco di grandi firme e gioiellerie. Noi scegliamo di fare un’escursione con la Carnival perché questa volta 60$ a testa ci sembrano giusti per Stingray City + Rum Beach Point. Alle 10 scendiamo dalla nave con una barca che ci porta ad un parcheggio dove prendiamo un autobus e quindi un’altra barca e finalmente arriviamo alla Stingray City, ovvero un banco di sabbia dove si radunano le razze. Ciò che è bello è che non sono trattenute da reti o barriere sono lì spontaneamente (ovvio probabilmente danno loro da mangiare), a differenza dei delfini che abbiamo visto nelle mete precedenti. Senza dubbio è un’esperienza bellissima, le razze sono molto amichevoli e il mare è cristallino. Dopo circa un’oretta ci spostiamo sulla spiaggia di Rum Point Beach, una spiaggia da cartolina, dove riusciamo a vedere un’altra piccola razza. La spiaggia principale è un po’ affollata, ma basta spostarsi di poco e si trova una baia molto rilassante. L’escursione alla Singray City senza questa sosta alla spiaggia costa 50$ quindi il prezzo vale senza dubbio la visita.
 
16° giorno - metre ci arrivano notizie dal Nord America dove una tempesta di neve ha ghiacciato le cascate del Niagara, ci godiamo un'ultima giornata di sole e di relax, mentre la nave viaggia verso Miami. Quasi al termine di questa seconda crociera possiamo consegnare il trofeo di vincitrice alla Carnival che batte la Royal 5 (velocità delle pratiche di imbarco, dimensioni della camera, prezzo, cucina, prezzo delle escursioni) a 2 (eleganza, spettacoli).
 

 

 

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